MONTEMARCIANO – Si saprà intorno a metà maggio qualcosa in più sul contrasto all’erosione costiera che vedrà la frazione di Marina grande protagonista. Il progetto da quasi 12 milioni di euro per il completamento delle opere di difesa costiera nei due comuni di Montemarciano e Falconara Marittima, redatto dal Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche che comprende Toscana, Marche e Umbria, è infatti fermo ancora al livello progettuale.
Numerose le criticità sollevate in questi due anni dall’approvazione. Era arrivato nel gennaio 2020 il via libera al progetto, con il relativo finanziamento da 11,79 milioni di euro – otto milioni messi a disposizione dal Ministero tramite la Regione e altri 3,79 da Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) – ma sostanzialmente è ancora fermo. Attualmente sono al vaglio degli enti coinvolti sia l’impatto ambientale dei prelievi per il ripascimento dell’arenile, sia i nuovi fenomeni erosivi che potrebbero essere avviati con il posizionamento delle scogliere.
Cosa prevede il progetto. Tra le opere previste ci sono le scogliere rigide che dalla zona di Rocca priora a Falconara arriveranno fino a proteggere Marina di Montemarciano: qui si interverrà anche con un rinforzo dei “pennelli” già esistenti, che nel tempo sono praticamente sprofondati divenendo inutili contro le mareggiate, e con ulteriori ripascimenti dell’arenile in ghiaia.
I dubbi. Perplessità sono state avanzate circa l’utilità delle scogliere, che potrebbero solo “spostare” il problema più a nord. In base alle correnti della zona, infatti i fenomeni erosivi verrebbero accentuati nell’area senigalliese, dove già si intravedono i primi effetti verso Marzocca.
Anche il ripascimento ha fatto storcere il naso a qualcuno. Innanzitutto si parla di migliaia di metri cubi di ghiaia che dovrebbero essere asportati dai letti dei fiumi Esino e Misa: mancano ancora le autorizzazioni e gli studi su i punti di prelievo. La ghiaia verrà poi posizionata all’interno di tali pennelli, in modo da favorire la tenuta di tali strutture. Altro ripascimento è previsto – per oltre 350 mila metri cubi – per l’area che dall’ultimo pennello si estende verso nord fino al bar ristorante Heidi. Circa 1,4 km da ricostituire e proteggere.
Nel frattempo però l’estate si avvicina e, con essa, l’impossibilità di far partire i lavori che ancora necessitano di altri studi e autorizzazioni. I tempi però si prospettano lunghi, troppo per imprenditori e famiglie che continuano a fare investimenti sulle proprietà per salvarle dalla forza del mare in attesa che partano le operazioni di difesa della costa annunciate e tanto attese.