SENIGALLIA – Il comitato “Tombe Ipogee” ha incontrato il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi per risolvere una questione che dall’aprile scorso non ha ancora trovato una soluzione congrua alle esigenze manifestate dai cittadini. L’incontro è avvenuto stamattina, 18 ottobre, in sala consiliare, dove quasi 30 persone hanno spiegato le proprie ragioni al primo cittadino.
Il nodo principale è dato dall’ordinanza del 1° aprile scorso a firma del dirigente Laura Filonzi (area Risorse Umane e Finanziarie) che ha bloccato di fatto tutte le tumulazioni nelle tombe sotto terra. La motivazione è esclusivamente legata alle nuove norme sulla sicurezza che rendono praticamente impossibile tumulare salme nelle tombe ipogee per via dei numerosi rischi agli operatori cimiteriali.
Immediata la protesta dei proprietari che hanno già sborsato i soldi per l’acquisto di uno o più loculi per la sepoltura dei propri cari o per la propria destinazione futura. Molte delle tombe sono state previste negli anni ‘20 quando le norme erano completamente diverse. Ed è su questo punto che il Comune di Senigallia è dovuto intervenire ribadendo, tramite il sindaco, che «non si tratta di un dispetto, né di un atto d’imperio, ma di un provvedimento d’urgenza dettato dalle normative cambiate in senso più restrittivo. Forse potevamo comunicarlo meglio, ma certamente non potete pensare che facciamo le cose contro i cittadini: noi vogliamo risolverli i problemi».
La delegazione del comitato “Tombe Ipogee” – il cui legale avv. Corrado Canafoglia è stato fatto rimanere fuori dall’aula consiliare – ha invece ribadito a Mangialardi che una soluzione deve essere trovata, e anche alla svelta, per evitare che un defunto venga posizionato temporaneamente in altri loculi: il costo sarebbe poi a esclusivo carico di chi ha la proprietà di una tomba inutilizzabile, che poi dovrebbe anche affrontare le spese per i trasferimenti delle salme e per le varie opere cimiteriali. Per non essere costretti a sostenere altri costi, hanno quindi proposto che sia utilizzato il calabare, come già avviene in altri comuni e altri paesi. Di fatto, l’operatore non sarebbe sotto la bara nel momento in cui viene calata, non rischiando quindi di essere travolto in caso di incidente.
Su questa proposta c’è il contrasto tra l’ente e il comitato: secondo Mangialardi non è possibile utilizzare il calabare per vie delle dimensioni delle tombe ipogee. Il Comune, per tentare di dare una risposta in questo periodo di transizione da una disposizione all’altra, ha varato delle linee guida che però il Comitato non ha voluto accettare perché sarebbe troppo oneroso il carico sui proprietari dei loculi per poterli adattare, senza contare i problemi relativi all’estumulazione delle salme. Di fatto si è in una situazione di stallo da mesi.
Dal sindaco è stata ribadita la disponibilità a un incontro (che dovrà essere richiesto e convocato in via ufficiale in Comune) in cui intervengano i tecnici di ambo le parti, per poter capire come risolvere la situazione. «Ma oltre alla disponibilità che ribadisco – ha aggiunto il primo cittadino – serve che anche il comitato si presenti con un tecnico che sia disposto poi a firmare una soluzione tecnica alternativa, efficace e che sia all’interno del quadro normativo. Attualmente tanti parlano, ma pochi firmano. Nel frattempo abbiamo aperto uno sportello a cui i proprietari possono rivolgersi per presentare le proprie istanze e cercare di trovare una soluzione a ogni singolo caso».