SENIGALLIA – La fondazione Opera Pia Mastai Ferretti torna a fare i conti con il covid-19. Da alcuni giorni, infatti, una dozzina di ospiti è risultata positiva al coronavirus. Si tratta, come conferma il presidente Mario Vichi, di anziani e per la maggior parte non autosufficienti, che non presentano sintomi tranne due persone, ricoverate in via precauzionale all’ospedale cittadino.
Dunque il contagio riprende a diffondersi nella struttura, dove già a fine marzo scorso c’erano stati circa 60 contagiati (una decina di decessi) poi negativizzatisi a inizio giugno. In questa seconda fase, i degenti positivi al covid-19 sono stati isolati in due reparti della struttura di via Cavallotti, in pieno centro storico a Senigallia; la buona notizia è che gli altri cinque reparti sono a oggi puliti, senza contagi. E questo grazie all’organizzazione che di fatto “separa” in modo netto le varie zone della residenza per anziani. Nemmeno gli operatori possono cambiare reparto, proprio per evitare che venga diffuso ciò che nessuno si augura.
L’ipotesi ritenuta più probabile dalla presidenza è che proprio da un paio di operatrici – una Oss e un’addetta alle pulizie, infettatesi all’esterno a loro insaputa – sia partito il contagio nella residenza protetta e rsa per Alzheimer. La conferma è arrivata lunedì scorso, 7 dicembre.
«Qui facciamo tamponi ogni mese a tutto il personale, e ogni due settimane agli ospiti – spiega Vichi – ma evidentemente non basta perché il giorno dopo il tampone chiunque potrebbe venire contagiato anche quando va a fare spesa. Finché non arriverà il vaccino ci saranno sempre dei rischi», spiega il presidente della fondazione Opera Pia Mastai Ferretti.
«Al momento – afferma – la situazione è sotto controllo e i pazienti sono stati gestiti e curati tutti all’interno dell’Opera Pia: solo due sono stati ricoverati ma solo in via precauzionale e non perché vi fosse una reale emergenza». Secondo Vichi, stando al comportamento mostrato in questa seconda ondata, «il virus appare più volatile e contagioso ma meno letale». Ora si attendono gli altri tamponi effettuati a tutto il personale e ai degenti per avere la contezza di quanti effettivamente siano i positivi.