SENIGALLIA- Commozione e sgomento all’ingresso delle scuole. Chi è entrato con in mano una rosa rossa in mano, chi vestito interamente di nero. Tam tam tra studenti per le vittime della Lanterna Azzurra: «Andiamo a scuola con una maglietta nera».
C’è stato anche chi si è fatto accompagnare da un genitore, perché ancora scioccato dall’accaduto. Molte anche le mamme ed i papà che si sono presentati ai docenti per giustificare l’assenza dei figli ancora provati.
Si prega per quegli amici che lottano ancora in un letto d’ospedale. Nessuno ha voglia di parlare: «È un disastro, non ci riprenderemo più» – spiega Luca, studente del Medi che insieme ad altri due amici si affretta per entrare in classe.
C’è anche chi si è alzato presto per appendere uno striscione fuori da scuola: “Da un concerto si esce senza voce, non senza vita“. E poi nello stesso striscione c’è quella maledetta data ed i nomi di quei compagni che hanno perso la vita in quella che doveva essere una serata di divertimento.
I professori non vogliono parlare, alcuni, insieme ai dirigenti hanno incontrato un psicologo per sapere come affrontare la prima giornata di scuola dopo la strage.