MONTEMARCIANO – Cinque anni di reclusione a ognuno dei due aggressori per la rapina ai danni di un 41enne lombardo in un distributore lungo la statale Adriatica. È questa la pena inflitta ieri, martedì 14 maggio, durante il giudizio ai danni di una transessuale brasiliana 38enne e di un connazionale di 24 anni, considerato il suo protettore.
I fatti risalgono al 25 agosto 2018, quando l’uomo, un 41enne della Brianza, si era fermato in un distributore tra Marina di Montemarciano e Marzocca. Una donna era entrata nella sua auto ma, quando l’uomo si è accorto che era una transessuale, ha rifiutato le sue “proposte” cercando di farla scendere dal mezzo. Arrabbiata, ha iniziato a inveire contro il 41enne per poi picchiarlo a suon di pugni, sostenendo di dover essere comunque pagata.
A quel punto è intervenuto il 24enne, anch’egli brasiliano e residente nell’anconetano: insieme hanno continuato a picchiare il brianzolo. A questo punto la rapina: con la sua stessa auto, una Toyota Yaris, i due si sono dati alla fuga. All’interno vi erano il borsello con dei documenti, carta di credito, bancomat e 70 euro.
L’uomo, sanguinante, si era poi messo in mezzo alla strada per chiedere aiuto. Sul posto, oltre al 118, si erano recati i Carabinieri di Montemarciano che avevano poi rinvenuto in un fosso poco distante anche l’auto della vittima. I due, responsabili del reato di concorso in rapina aggravata e lesioni personali, erano poi stati arrestati a ottobre 2018 al termine delle indagini ed erano finiti a Montacuto: in seguito il 24enne era ai domiciliari e la transessuale nel carcere di Reggio Emilia, in attesa del processo che si è tenuto nel tribunale dorico.