TRECASTELLI – Sta facendo discutere l’episodio accaduto sabato 20 gennaio a quattro bambine di 6 e 7 anni al Brugnetto, località di Ripe, a Trecastelli. Quattro bambine che, in assenza dei genitori, sono state fatte scendere dal minibus del trasporto scolastico riservato ai giovani studenti che frequentano la scuola primaria Aldo Moro di Senigallia.
Il fatto si è verificato intorno alle 12:53 del 20 gennaio, alla fermata davanti al bar Baldini, situato all’incrocio tra via Garibaldi e via Antonelli.
La madre di una delle bambine coinvolte nell’episodio racconta che l’autista del pulmino che trasportava i minorenni dalla scuola Aldo Moro di via Cupetta, a Senigallia, fino alla frazione di Trecastelli, ha fatto scendere quattro giovanissime alunne – parliamo di bambine tra i 6 e i 7 anni, che frequentano la primaria – in assenza dei genitori a cui l’autista deve affidarle obbligatoriamente. Il regolamento del trasporto scolastico prevede, infatti, che se non è presente alcuni genitore alla fermata dell’autobus, gli stessi minori debbano essere riportati indietro fino alla scuola di partenza.
«È una cosa molto grave – commenta la mamma di una bambina, la signora Giovanna Tonelli – che siano state fatte scendere quattro bambine senza che fosse presente alcun genitore. Ma ancora più grave è che l’autista sia poi ripartito senza attendere l’arrivo di almeno un adulto. Mio marito stava arrivando in macchina ed ha assistito a tutta la scena».
Fortunatamente le bambine non si sono mosse e non si è verificato alcun incidente, ma la situazione era potenzialmente molto pericolosa, anche perché qualche bambino, vedendo arrivare i genitori, avrebbe potuto correre loro incontro senza guardare l’eventuale presenza di auto in arrivo o altri pericoli.
Decisa quindi la lamentela della mamma e del papà di una delle quattro bambine nei confronti della ditta che gestisce il trasporto scolastico nella tratta specifica, la società F.lli Bucci srl.: «Ho chiamato e scritto alla società Bucci per chiedere spiegazioni dell’accaduto e soprattutto per avere la certezza che episodi simili non si ripetano più. Anche perché, al massimo, si tratta di aspettare uno o due minuti. Capisco – continua Tonelli – che eravamo in ritardo, ma in quel caso l’autista avrebbe dovuto osservare il regolamento e riportarle a scuola, perché la responsabilità se succede qualcosa, in quel momento, è loro. Capita inoltre che i vari autisti, cambiano spesso, quasi settimanalmente, vadano anche veloce variando così di fatto l’orario di arrivo alla fermata, a discrezione dell’autista di turno. Episodi simili ci sono stati raccontati anche da altri genitori al Vallone e Roncitelli, ma ovviamente io parlo per mia figlia e spero che gli altri genitori, se veramente è accaduto qualcosa di simile, facciano valere le proprie ragioni».
Dopo alcuni solleciti è arrivata la risposta della società Bucci, a firma del ragioniere Paolo Bastianoni, responsabile del movimento autobus: «Siamo pienamente consapevoli del fatto che il nostro autista abbia commesso una grave leggerezza nel lasciare la bimba da sola alla fermata del bus ad aspettare l’arrivo del genitore, perché i bimbi vanno sempre tutelati e assistiti, fino all’accoglienza alla fermata da parte dei genitori. Questi ultimi, del resto, dovrebbero essere più solerti e attenti nell’arrivare in tempo alla fermata, tempo che non è stabilito con sicurezza ma che possiamo stimare tra le 12:45 e le 12:50 a Brugnetto. Nel caso non vi sia a destinazione alcun genitore, l’autista ha il compito di riportare il bimbo alla scuola e affidarlo alla vigilanza della direzione scolastica».
Nello specifico, la questione sarebbe finita qui, ma in generale, la vicenda solleva un problema di non poco conto per quanto riguarda il trasporto scolastico. Nel momento in cui l’autista finisce il giro e riporta a scuola i bambini non affidati ai genitori, capita molto spesso che l’istituto sia già chiuso: «Come facciamo allora? – continua Bastianoni – I bambini che non sono scesi perché i genitori non erano presenti, per qualsiasi motivo, alla fermata del bus, a chi li affidiamo se la scuola è chiusa? È un grosso problema di cui tutti sono a conoscenza. Abbiamo scritto una lettera di ricordo alle scuole Aldo Moro e Vallone e altre perché sollecitino i genitori a essere presenti e puntuali perché son loro a dover aspettare l’autobus, non può essere l’autobus ad aspettare il genitore».