SENIGALLIA- “Ho bevuto fino a lasciarmi morire”. Ieri mattina il giudice ha convalidato l’arresto ed ha disposto la misura cautelare nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Senigallia. A richiedere che il 30enne fosse affidato ad un percorso riabilitativo è stato il suo legale Roberto Paradisi, che ha chiesto i termini a difesa: il processo si terrà il 4 maggio ad Ancona.
L’arresto
In tre giorni il 30enne esperto di arti marziali ed incensurato, nato in Israele ma residente a Senigallia, è finito in manette due volte. La prima sabato notte, quando sono serviti sei carabinieri per immobilizzarlo. L’uomo, responsabile di resistenza violenza e minaccia al pubblico ufficiale, sabato mattina era stato processato per direttissima al Tribunale di Ancona dove aveva patteggiato una condanna a 8 mesi di reclusione con pena sospesa. Nel primo pomeriggio di mercoledì è finito di nuovo nei guai: ancora una volta in preda ai fumi dell’alcool, è stato bloccato da carabinieri e polizia in via Cellini. Il 30enne aveva lanciato bottiglie di vetro contro un autobus di linea, danneggiato l’ingresso di una struttura ricettiva e tentato di introdursi in un’abitazione. Era stato il proprietario dell’abitazione che, barricatosi in casa, aveva dato l’allarme. L’uomo era stato portato in Ospedale dove è stato piantonato fino a questa mattina, in attesa di presentarsi davanti al giudice.