TRECASTELLI – Lutto in paese per la scomparsa di Libero Grossi, al secolo Licinio Grossi. Figlio di un partigiano, Giuseppe Grossi, è stato sempre impegnato contro il nazifascismo prima come staffetta partigiana, poi come memoria storica da tramandare ai giovani.
La storia di Libero Grossi inizia la mattina del 9 giugno 1944, quando suo padre venne freddato da un commando mentre cercava di allontanarsi dall’abitazione nel centro del paese. Il figlio è uscito fuori sentendo gli spari, ha raggiunto piazza Leopardi per poi dover essere allontanato contro qualsiasi rischio di rappresaglia.
L’impegno però è sempre proseguito fino agli ultimi giorni come narratore di racconti e di episodi storici che la memoria collettiva rischiava di perdere.
La sezione Anpi di Trecastelli – di cui Libero Grossi era presidente onorario – e l’associazione Ge.St.O (Generazioni, storie, orizzonti) piangono la sua scomparsa avvenuta ieri, 14 ottobre. «Grazie ai suoi racconti è stato possibile fare luce sulla tragica vicenda di suo padre Giuseppe Grossi, la cui figura è stata circondata da un sostanziale oblio per decenni. Oggi esistono una targa in sua memoria nei pressi del luogo della sua morte, esiste inoltre un racconto degli aspetti essenziali della sua vita, letto pubblicamente qualche anno fa durante l’anniversario dell’uccisione, ma ancora inedito. Che la terra ti sia lieve Libero. Grazie per aver condiviso con noi i tuoi ricordi e gli ultimi anni della tua vita. Grazie per quanto fatto».