TRECASTELLI – Lutto nella comunità valmisana per la scomparsa di Geremia Titti, uno degli artigiani dell’associazione il Paese dei Mestieri, a causa del coronavirus. Le sue condizioni di salute, già cagionevoli, sono peggiorate negli ultimi giorni lasciando dietro di sé una profonda tristezza in tutto il comune.
Geremia Titti era conosciuto come “l’Archimede dei monumenti”: si dedicava alla realizzazione, attraverso la tecnica del traforo, di oggetti in miniatura. Con grande passione realizzava a mano monumenti e opere: aveva riprodotto anche la Rotonda di Senigallia o la piccola chiesa di Sant’Antonio di Passo Ripe.
Profondo cordoglio è stato espresso dal sindaco di Trecastelli Marco Sebastianelli e dall’amministrazione comunale in rappresentanza della comunità tutta, a cui Geremia Titti ha portato un grandissimo contributo grazie al suo lavoro e alla sua passione. La stessa comunità che che oggi si unisce al dolore dei familiari per la sua scomparsa e ci tiene a ricordarlo con grande stima.
«Con grandissima tristezza ho appreso della scomparsa di Geremia Titti, uno degli artigiani del Paese dei Mestieri – scrive Elena Morbidelli dell’associazione “Il paese dei mestieri”. A Ripe era noto come l’Archimede dei monumenti, era una persona gentile con tutti, con il sorriso sempre sulle labbra, una persona che riusciva a trovare una parola di conforto per ogni situazione. Nessun problema con lui a fianco sembrava tale. Ha lavorato per tanti anni come operaio, una volta andato in pensione ha riscoperto una sua passione giovanile. Con l’umiltà e la sensibilità che lo contraddistinguevano riusciva a tirare fuori da un semplice foglio di compensato manufatti di ineccepibile precisione. Nella stanza che aveva adibito a laboratorio, aveva ricreato tanti monumenti, entrandoci non sapevi dove guardare.
Grazie alla sua maestria rendeva piccole le cose grandi, ma sapeva rendere grandi anche le cose apparentemente piccole: ha dedicato tempo e pazienza a insegnare alle nuove generazioni la sua arte, in maniera puramente volontaria. Per anni, tutti i sabati, insieme alla moglie Bruna, mi ha affiancata presso la stanza degli artigiani, dove è riuscito attraverso semplici gesti a trasmettere una grande passione. Purtroppo adesso è arrivata la notizia che mai avrei voluto sentire – conclude Morbidelli -: nelle sue già cagionevoli condizioni di salute, il maledetto virus gli è stato fatale. Se ne è andato così, con la stessa umiltà con cui è vissuto, un uomo davvero sensibile e generoso. Lascia un vuoto incolmabile nella piccola comunità di Trecastelli. Che la terra ti sia lieve, Geremia».