SENIGALLIA – La bozza del Piano Socio Sanitario Regionale 2019-2021 è stata letta e giudicata negativamente dal Tribunale del Malato “C.Urbani” di Senigallia. Troppe le parole generiche e troppo pochi i numeri che dovrebbero invece essere – secondo i due responsabili Carlo Massacci e Umberto Solazzi – la base per un’analisi seria delle criticità della sanità pubblica regionale.
La prima perplessità sollevata riguarda la tempistica e la sua realizzazione: «Ogni Piano rappresenta l’enunciazione di principi e di impegni concreti che una coalizione assume all’atto dell’insediamento e sulla cui realizzazione si gioca il consenso degli elettori. Il governo regionale si è insediato nel 2015; il piano – dichiarano i due rappresentanti del Tribunale dei diritti del Malato di Senigallia – verrà nella migliore delle ipotesi approvato a pochi mesi dalla decadenza della attuale amministrazione regionale, nel maggio 2020. Chi si impegna a realizzarlo? Non si sa, perché chi verrà dopo vorrà fare un nuovo Piano e così si passa di Piano in Piano senza che nulla di quanto scritto possa essere verificato».
«Un Piano Socio Sanitario serio parte dall’analisi delle criticità, dagli impegni che si assumono, dalla tempistica di realizzazione, dalle verifiche lungo il percorso, dalle risorse necessarie, dai responsabili di attuazione del piano, e trattandosi di un servizio pubblico anche della soddisfazione dell’utenza. È indispensabile – secondo Massacci e Solazzi – che nel piano ci siano poche parole generiche e tanti numeri che possano poi essere oggetto di valutazione. Dalla bozza del PSR in discussione si evince che c’è troppa fantascienza e poca matematica».
Ecco perché Carlo Massacci e Umberto Solazzi del Tribunale dei diritti del Malato-Senigallia non esitano a definire il Piano Socio Sanitario Regionale 2019-2021 una bufala: «Definirlo una bufala, e non un inganno, è segno di un rispetto che il cittadino nutre verso le istituzioni conservando lo spirito critico verso chi le rappresenta in un particolare momento».
«In sintesi – concludono – il nuovo PSR 2019-2021 ha dei buoni presupposti per diventare una delle tante promesse elettorali per le elezioni regionali del 2020».