ANCONA – Quindici anni di carcere per l’omicidio volontario del figlio. Li ha chiesti la Procura ieri per l’omicidio di Roncitelli. Il delitto si è consumato il 29 marzo del 2021. Imputato Loris Pasquini, 72 anni, ex ferroviere. Sparò al figlio Alfredo, 26 anni, morto poi dissanguato. Il delitto si era consumato nell’abitazione dell’imputato, nella frazione di Senigallia, dopo una violenta lite a seguito della quale l’uomo aveva sparato un colpo di pistola. La richiesta di condanna è stata formalizzata dal pm Paolo Gubinelli, durante la requisitoria tenuta in Corte di Assise dove l’imputato è a processo. Per la pubblica accusa «è colpevole di omicidio volontario e ha ucciso il figlio perché in quel momento di rabbia ha ritenuto che era il solo modo per liberarsi del problema definitivamente, sparando con una pistola da guerra».
Pasquini padre è stato descritto dal pm come un uomo «dalla personalità violenta, con precedenti per maltrattamenti e violenza sessuale, che sapeva usare bene le armi, e che ha più volte minacciato Alfredo perché voleva che i servizi sociali si sostituissero a lui nel gestire una persona così problematica». Il movente? I continui conflitti con il figlio e i contrasti di tipo economico. Finita l’accusa è toccato all’avvocato di parte civile, che si è allineato alle richieste del pm e nel pomeriggio agli avvocati della difesa che hanno puntato all’assoluzione per legittima difesa. La decisione della Corte è attesa per venerdì 25 febbraio.