SENIGALLIA – Un anno fa, il 16 settembre 2017, riapriva il Centro “don Luigi Palazzolo”, la struttura gestita dalla Caritas diocesana dedicata all’accoglienza e al sostegno dei poveri del territorio. Riapriva dopo l’importante ristrutturazione resasi non più procrastinabile per i danni subiti durante l’alluvione del maggio 2014.
Quello del centro di solidarietà situato in piazza della Vittoria, a Senigallia, e aperto H24 è stato un anno importante, pieno di novità: non solo sono stati rinnovati i locali e le camere da letto con uno sguardo al risparmio e all’efficientamento energetico, ma è stato dotato anche di un salone per la mensa più accogliente e familiare, con il preciso scopo di favorire le relazioni sociali, decisamente più importanti per chi è solo rispetto al pannello fotovoltaico.
Durante il 2018 è stato poi inaugurato l’ambulatorio medico solidale Maundodé: intitolato al medico e volontario Paolo Simone, è una porzione della struttura che mira a dare informazioni e prestazioni in campo medico a chi non ha i mezzi per curare delle problematiche non urgenti.
Infine il Pronto Soccorso Sociale: si tratta dell’ultima grande sfida in ordine di tempo affrontata dalla Caritas senigalliese, in sinergia con vari enti sociali per dare una rapida accoglienza all’emergenza, anche medica, dei poveri del territorio e per dare una risposta sociale mirata al singolo individuo in grave difficoltà.
Resta però un dato su tutti che dovrebbe far riflettere: sono complessivamente un migliaio all’anno le persone, famiglie o singoli individui, che vivono in povertà o difficoltà e che si rivolgono al centro di ascolto per capire come affrontare le proprie situazioni di difficoltà, a volte temporanee, ma altre volte molto più radicate e complesse. Sono italiani e stranieri, uomini e donne, che raccontano i propri disagi e cercano un aiuto per trovare un orientamento per la propria vita. Sono persone, parte integrante di quella stessa comunità che per loro si dà da fare e che venerdì 28 settembre, alle ore 18, brinderà insieme a volontari, amici, ospiti, operatori il primo anno di una struttura importante già dal primo giorno di vita.