Senigallia

Uova contaminate, un caso nelle Marche

Su circa 280 campionamenti effettuati in Italia, un uovo contaminato proviene da un centro d'imballaggio presente nelle Valli Misa e Nevola. E mentre il Ministero della Salute rassicura, Coldiretti chiede di pubblicare l'elenco delle imprese coinvolte

uova

VALLI MISA E NEVOLA- L’allarme uova arriva anche in Italia, sono due i campioni positivi al fipronil, uno trovato nelle Marche, l’altro nel Lazio. E mentre il Ministero rassicura che non c’è alcun rischio di tossicità, Coldiretti chiede che venga pubblicato l’elenco degli stabilimenti coinvolti, in modo da evitare una vera e propria psicosi verso le uova contaminate ed i derivati. Il campione è stato trovato in un centro d’imballaggio di uova presente nella valle Misa e Nevola. Al momento il nome non è ancora stato reso noto. Il Ministero della Sanità ha inoltre specificato che la sostanza, la cui presenza è vietata negli alimenti, non si accumula e viene eliminata dall’organismo. Il campione trovato nello stabilimento delle Marche era di uova in guscio. Quello che inoltre si preme di sapere è se si tratta di uova nazionali o importate.

Riconoscerne la provenienza

Sul guscio delle uova di gallina, ricorda la Confederazione dei coltivatori diretti, c’è un codice che con il primo numero consente di risalire al tipo di allevamento: 0 per biologico, 1 all’aperto, 2 a terra, 3 nelle gabbie. La seconda sigla indica il Paese d’origine (es. IT), seguono le indicazioni relative al codice Istat del Comune, alla sigla della Provincia e, infine il codice distintivo dell’allevatore.