Senigallia

Utic, il comitato torna all’attacco

L'ente torna in campo per evitare la soppressione dell'Unità di terapia intensiva cardiologica e chiede che venga al più presto annullata la delibera che prevede la chiusura

Sanità pubblica: l'area interna dell'ospedale di Senigallia
Sanità pubblica: l'area interna dell'ospedale di Senigallia

SENIGALLIA- Dopo il servizio andato in onda una settimana fa sul tg satirico “Striscia la NotiziaLa triste storia della risonanza magnetica, dove si era affrontato il problema riguardante la tardiva installazione della risonanza magnetica, il Comitato a difesa dell’Ospedale di Senigallia scende di nuovo in campo per parlare del problema che riguarda la possibile soppressione dell’Utic-Unità di terapia intensiva cardiologica.

«Il direttore dell’Area Vasta 2 Maurizio Bevilacqua tranquillizza l’Ospedale di Jesi,  grazie anche all’interessamento del sindaco e dell’Assessore alla Sanità Jesina. L’Utic di Jesi ha la garanzia di rimanere, quella di Senigallia, grazie alla determina n.361 di Giugno 2017, di essere cancellata – spiega Silvano Cingolani Frulla, portavoce del comitato – Perchè allora il sindaco Maurizio Mangialardi e l’assessore alla sanità Carlo Girolimetti, (sindaco ed assessore senigalliesi come il consigliere Regionale Fabrizio Volpini) non garantiscono le stesse cose pubblicamente e di fronte al direttore Bevilacqua? E perché non si battono, coinvolgendo i cittadini, affinchè la delibera n.361/2017 che stabilisce la chiusura dell’Utic venga ritirata, non a chiacchiere, ma con un altro atto ufficiale o una determina alternativa che l’annulli?».

Più volte, anche durante le Commissioni sulla Sanità, il sindaco aveva dichiarato che avrebbe fatto il possibile per salvare l’Utic, anche alla luce dei tanti turisti che ogni anno decidono di trascorrere le vacanze sulla spiaggia di velluto. A dichiarare battaglia contro la soppressione dell’Utic erano stati anche i consiglieri di opposizione.

«Vogliamo vedere azioni concrete dalle istituzioni che ci rappresentano, visto che dicono di essere dalla parte dei cittadini, altrimenti sono solo sofismi che penalizzeranno definitivamente l’Ospedale di Senigallia, portandolo da nosocomio di primo livello a struttura di base da dove, dopo un primo approccio, il paziente sarà dirottato nelle strutture sanitarie più attrezzate quali Jesi e Fabriano – prosegue Cingolani Frulla – È possibile che una cittadina come Senigallia, con un numero di abitanti maggiore di Jesi, con un aumento a dismisura durante il periodo estivo e nel corso dell’anno per il milione di turisti ormai presenti stabilmente e, oltretutto, con interventi e prestazioni sanitarie cardiologiche superiori nei numeri ai territori suddetti, debba essere penalizzata solo per un progetto sanitario, mai presentato alla città ed ai suoi abitanti, che ha solo la logica della politica ma non dell’equità e della giustizia sociale?». Il comitato attende risposte concrete ed è pronto a schierarsi a fianco a chi vorrà prendere le difese dell’Ospedale.