SENIGALLIA – La vallata del Misa e Nevola torna quasi a quota zero casi covid. Lo conferma la Regione diffondendo alcuni dati sui comuni che son tornati a non avere casi positivi di persone infette dal coronavirus e quelli sui comuni che non li hanno mai avuti, tra cui, purtroppo, non rientra Senigallia.
La spiaggia di velluto, infatti, con i suoi quasi 300 casi positivi, poco meno di duemila persone in isolamento (fonte dati epidemiologici: Distretto Sanitario di Base – DSB di Senigallia) e oltre 30 decessi dall’inizio dell’emergenza sanitaria legata al covid-19 fino agli inizi di giugno, è – com’era possibile immaginare – il centro più colpito della vallata. Di casi positivi ne sono rimasti otto (dato del 1° giugno).
Anche un altro comune della riviera, Montemarciano, è stato colpito pesantemente, con circa 100/120 casi tra positivi e soggetti in isolamento e quarantena.
Per quanto riguarda i comuni delle valli Misa-Nevola, maggiormente colpiti sono stati Corinaldo, Ostra e Trecastelli con circa 15-20 casi ciascuno e poco più del doppio per quanto riguarda quelli in isolamento. Attualmente solo il comune nato dalla fusione tra Monterado, Castel Colonna e Ripe conta, nel palmo di una mano, ancora alcuni positivi, mentre gli altri due sono tornati a quota zero malati di covid. Sono comuni covid free, come si dice in questi casi.
Una decina di soggetti positivi sono stati riscontrati ad Arcevia, così come a Belvedere Ostrense e a Serra de’ Conti: di questi tre comuni solo l’ultimo ancora non è arrivato a quota zero contagiati anche se la curva dei contagi è in discesa – praticamente in caduta libera – per tutto il territorio vallivo.
Seguono infine i comuni di Ostra Vetere con 5 contagiati in totale e oggi tornato a quota zero; Castelleone di Suasa e Morro d’Alba con tre casi ciascuno e anch’essi tornati territori covid free; mentre chiude la classifica (e in questo caso essere ultimi è una notizia positiva) Barbara con due soli contagi dall’inizio emergenza e già oggi completamente libera da casi positivi.
Ovviamente la situazione non è ancora giunta al termine, la crisi non è del tutto passata anche se nella vallata la situazione – come nel resto d’Italia – è nettamente migliorata. Da qui l’appello a non dimenticare la prudenza e le buone prassi “imparate” in questo periodo di convivenza forzata con il coronavirus.