SENIGALLIA- Via Podesti, interrogato il 25enne senigalliese rimasto ferito nella colluttazione con Alessandro Piolo. Sono trascorsi dieci giorni dai tragici fatti di via Podesti. Lo scorso 27 giugno il 21enne senigalliese si è recato nell’abitazione dove la sua ex fidanzata vive con i genitori: in casa c’erano lei, sua mamma ed un amico. Piolo in preda all’ira ha inferto alcune coltellate ad un 25enne senigalliese che si trovava con la sua ex. Il giovane non aveva digerito la fine della relazione, più volte aveva tentato di recuperare la fiducia della 24enne, ma senza riuscirci. Poi il 27 giugno, dopo l’aggressione, il tragico epilogo: Piolo ha salito le scale del condominio e si è lanciato nel vuoto. È morto sul colpo. Martedì sul corpo del ragazzo è stata effettuata l’autopsia, sulle braccia sono stati trovati alcuni tagli. Mercoledì, alle 15, nella chiesa di Santa Maria della Pace si sono svolti i funerali del 21enne.
L’interrogatorio
«Si è tenuto questa mattina, davanti al Pm Dicuonzo, l’interrogatorio del giovane rimasto vittima dell’aggressione da parte di Alessandro Piolo la scorsa settimana. Formalmente, visti i segni di colluttazione rinvenuti sul corpo del ragazzo deceduto a seguito del lancio dal quarto piano della palazzina di via Podesti, la giovane vittima dell’aggressione ha assunto la veste di indagato per lesioni personali – spiega Roberto Paradisi, legale del ragazzo – Motivo per cui ho personalmente assistito il giovane durante l’interrogatorio tenutosi presso la caserma dei carabinieri di Senigallia. Un atto, quello della iscrizione nel registro degli indagati, per ora certamente dovuto da parte della Procura. Si crede fortemente però e ci si augura che il procedimento penale sfoci presto nel naturale epilogo della archiviazione. Ritengo infatti che sia emerso e stia emergendo con chiarezza che le lesioni riportate dal Piolo (a parte le lesioni da precipitazione) siano la naturale conseguenza di un’azione concreta, attualizzata nel momento della violentissima aggressione e proporzionata all’offesa che non può che configurare una palmare ipotesi di legittima difesa. A tal proposito il giovane, in quasi tre ore di interrogatorio, ha ripercorso minuto per minuto e con grande lucidità tutte le fasi della serata fornendo una versione dei fatti credibile e coerente e, soprattutto, ad avviso di questa difesa, assolutamente compatibile con tutti gli elementi di prova fino ad ora emersi in questa drammatica vicenda. Ovviamente abbiamo piena fiducia nel lavoro della magistratura e attendiamo i riscontri definitivi dell’esame autoptico per fare, insieme al nostro consulente dott. Pasquali, ogni ulteriore opportuna considerazione».