Senigallia

Visite medico-sportive: diritto «negato» agli atleti minorenni di Senigallia

Richiesta di convocazione dell'organismo politico di Senigallia che si occupa di sport per poter ascoltare il direttore dell'Area Vasta 2, Maurizio Bevilacqua, e trovare una soluzione alle mancate visite medico-sportive

SENIGALLIA – Il consigliere comunale Roberto Paradisi, di Unione Civica, torna sull’argomento delle visite medico-sportive, servizio attualmente non prenotabile a Senigallia per via dei pochi posti disponibili e delle lunghe liste di attesa che costringono i giovani atleti della spiaggia di velluto a rivolgersi al privato o ad andare a Jesi.

Paradisi torna sul tema con la richiesta, diretta al presidente della commissione consiliare sullo sport e al presidente del consiglio comunale senigalliese, di convocare appunto la commissione che si occupa delle vicende sportive cittadine perché vengano ascoltati il responsabile Asur del servizio di prevenzione e il direttore di Area Vasta 2 in merito alle visite medico-sportive non disponibili tramite il servizio pubblico.

«Premesso che – rende noto Paradisi – il comportamento dell’Asur ha di fatto negato a tantissime famiglie il diritto alle visite medico-sportive gratuite per i figli minorenni e costretto molti a ricorrere a pagamento ai privati o a rinunciare alla pratica dello sport agonistico, dobbiamo dire che si tratta di di una vera e propria omissione della pubblica amministrazione in relazione a precisi doveri di legge, ancor più grave se si pensa che tale omissione viene reiterata quasi ogni anno».

Nonostante tutti gli interventi pubblici fatti dal consigliere di Senigallia, il direttore di Area Vasta 2 Maurizio Bevilacqua infatti non ha mai risposto pubblicamente, né è mai riuscito a risolvere l’annoso problema. Un fatto questo che «si inserisce in un contesto generale di progressivo smantellamento della struttura ospedaliera» e che ha spinto il consigliere di Unione Civica a richiedere la convocazione urgente dell’organismo cittadino perché si faccia luce sulla vicenda e si possa trovare una veloce soluzione «nell’interesse dei propri cittadini a cui viene negato un vero e proprio diritto per un servizio che la sanità pubblica deve garantire gratuitamente».