SENIGALLIA – Sono stati arrestati a pochi muniti dal furto i tre ladri che nella notte tra sabato e domenica scorsa si sono intrufolati in un ristorante di Senigallia per rubare il fondo cassa. Quando i carabinieri li hanno trovati, nascosti tra l’auto e la spiaggia, si sono giustificati sostenendo di essersi appartati per un rapporto sessuale.
Il fatto è avvenuto intorno all’1:30 di notte sul lungomare di Marzocca, dove tre ladri hanno scassinato una porta laterale per poter entrare nel locale in cerca di soldi e oggetti da rubare. Dopo la forzatura della porta, hanno girato le videocamere di sorveglianza, hanno rovistato in giro e trovato otto assegni in bianco e due blister portamonete. Poi sono usciti ma in quel frangente passava una pattuglia dei carabinieri della compagnia di Senigallia.
I militari hanno notato, davanti al ristorante sul lungomare Italia, un’auto parcheggiata al cui interno però non vi era alcuna persona: insospettiti hanno controllato nelle circostanze, trovando tre persone accovacciate tra il mezzo e il muretto parasabbia. Alla richiesta di spiegazioni, i tre si sono giustificati dicendo che volevano appartarsi per fare sesso.
La spiegazione non ha convinto i militari; il tentativo di uno dei ladri di disfarsi della refurtiva ha poi cancellato ogni dubbio. Così è partita l’ispezione del locale, rinvenendo la porta danneggiata. Nella zona dove erano nascosti e nell’auto lasciata davanti al locale per la fuga c’erano molti arnesi per lo scasso, tra cui un piede di porco, un’accetta, martello, cacciaviti, forbici, guanti, torce, insomma il kit dello scassinatore.
Tutti i materiali sono stati posti sotto sequestro dai carabinieri che hanno tratto in arresto i tre ladri: si tratta di un 48enne di origini rumene residente ad Ancona, di una 39enne di Filottrano e di un altro anconetano classe ‘83. Questa mattina, 23 novembre, si è tenuta l’udienza di convalida: il giudice ha stabilito che per i due uomini, entrambi con precedenti specifici, venissero disposti gli arresti domiciliari, mentre per la donna, incensurata, non è stato preso alcun provvedimento restrittivo. La refurtiva è stata restituita al legittimo proprietario.