SENIGALLIA – Il 2020 appena concluso, l’anno segnato dalla pandemia da covid, ha dato parecchio lavoro da fare alle realtà locali di volontariato, come l’associazione Stracomunitari, per via delle precarie condizioni di sempre più persone. A confermarlo è il presidente Mohamed Malih, che spiega come si siano fatte più impellenti «le richieste da parte delle famiglie che già seguivamo, e altre famiglie nuove si siano aggiunte».
«La pandemia ci ha fatto riscoprire in noi energie e risorse che pensavamo non avere» continua Malih, consigliere straniero aggiunto a Senigallia e in passato anche presidente della consulta comunale degli immigrati. «Grazie alla generosità di molti e alla dedizione e sacrificio dei nostri volontari siamo sempre riusciti a non tradire le aspettative di chi confidava in noi». Sono infatti una sessantina le famiglie seguite dalla realtà di volontariato senigalliese. Persone originarie principalmente di paesi dell’est Europa, del nord e centro Africa e dal Bangladesh, nel sud dell’Asia.
Tra le istituzioni, fondazioni, associazioni e aziende private che collaborano con l’associazione Stracomunitari ci sono la Caritas senigalliese, alcuni supermercati della zona, il Banco Alimentare con cui «è attiva una convenzione che ci permette di avere un approvvigionamento quotidiano di derrate alimentari, soprattutto frutta e verdura ma anche pane e molti altri alimenti a lunga conservazione». Un’attività che contribuisce a contrastare lo spreco di cibo: «Gran parte infatti dei prodotti che recuperiamo dai supermercati – spiega ancora il presidente Malih – presenta qualche ammaccatura o altre imperfezioni: esteticamente non son più commerciabili, ma ovviamente sono prodotti perfettamente buoni per essere consumati».
Da qui il ringraziamento dell’associazione Stracomunitari a tutti gli amici, a tutte le persone e alle realtà che le permettono di continuare a essere viva e attiva, continuando nell’azione di supporto quotidiano a chi è in difficoltà.
A dare una mano ci sono persone provenienti da Marocco, Senegal, Bangladesh, Pakistan, Albania e Italia, ma non mancano i limiti, tanto da spingere l’associazione ad aprire le iscrizioni per chi volesse farne parte (stracomunitari@gmail.com) perché «siamo consapevoli che il perdurare della pandemia, con le sue limitazioni, ha generato ricadute economiche importanti, aumentando il disagio in molte famiglie». Servono forze aggiuntive dunque proprio per poter andare incontro alle necessità sempre crescenti del territorio: «Per il 2021 siamo pronti a continuare – conclude Mohamed Malih – con la speranza di poter implementare le nostre attività, a favore di tutti: l’associazione Stracomunitari apre le sue porte a chiunque ne abbia bisogno».