Con l’appuntamento di sabato 19 settembre, alla presenza del pilone della nazionale italiana e delle Zebre Andrea Lovotti (sempre gentile e disponibile nel posare con i giovani rugbisti), si sono chiusi ad Ancona i Rugby Open Days 2020 organizzati dall’Unione Rugbistica Anconitana.
La risposta ottenuta è stata decisamente all’altezza delle aspettative, nonostante il contesto particolare dettato dalla situazione legata al Coronavirus.
Tutta la soddisfazione della società è stata espressa nelle parole del direttore tecnico Adrian di Giusto: «Penso che sia stata un’iniziativa riuscita sotto tutti i punti di vista. Tutte le società hanno svolto questo tipo di evento e il movimento rugby non può che trarne beneficio. Non era facile quest’anno per via delle disposizioni anti-Covid ma tutti i ragazzi, dai più giovani a quelli della prima squadra, ci hanno dato una grande mano collaborando a tutti i livelli con noi. Adesso abbiamo una bella responsabilità perché dovremo trasmettere l’amore per la palla ovale a tutti questi piccoli che hanno scelto l’URA».
Di Giusto si è soffermato, in particolare, su quest’aspetto: «Dobbiamo essere bravi a coinvolgerli, a farli sentire a casa a tutti gli effetti. La presenza di Lovotti al campo ha fatto capire quante cose può trasmettere il nostro sport. Abbiamo lasciato un buon insegnamento. Un piccolo gesto, delle volte, è più che sufficiente e Lovotti senza che nessuno gli avesse detto nulla ha aiutato a riportare gli attrezzi nel magazzino. La palla ovale è sinonimo di valori, non tralasciando l’aspetto formativo. Determinante con i più giovani».