ANCONA – Alla fine della partita mister Gianluca Colavitto non aveva certamente l’espressione dei giorni migliori. La sconfitta per due a zero a Cesena, ha lasciato il segno. Tuttavia, nessun dramma: i tifosi hanno comunque applaudito. Il tecnico campano nella consueta analisi ha voluto spendere un pensiero proprio per i supporter dorici. «Ci tenevamo a regalare una gioia ai nostri sostenitori. Vedere una curva così piena è stato spettacolare ma purtroppo il risultato non è stato quello che volevamo. Anche da queste sconfitte si può maturare».
La squadra è apparsa sottotono rispetto ad altre prestazioni…
«L’impegno c’è stato, il Cesena ha segnato in ripartenza. Dobbiamo lavorare con tanta serietà e guardare anche le cose positive di oggi che esistono nonostante il risultato dica il contrario».
Forse le numerose indisponibilità che l’Ancona Matelica si porta dietro da tempo, oggi si sono fatte sentire…
«Le assenze non devono essere un alibi, io ho massima fiducia in chi va in mezzo al campo. Il problema è nella gestione di alcune situazioni, quando si perdono certe palle a centrocampo, poi nascono episodi importanti. Va migliorata la capacità di palleggio ma queste cose le analizzeremo in maniera serena. Non scordiamoci mai che il campionato è difficile».
Dorici sconfitti solo per gli episodi?
«In alcuni momenti potevamo colpire e non lo abbiamo fatto. Se non subiamo i due episodi la partita finisce 0-0. Abbiamo affrontato un Cesena ben messo in campo, alla fine la squadra di William Viali ha esultato in modo vistoso e questo è testimonianza del fatto che l’Ancona Matelica è temuta. I tifosi sono stati commoventi, il dispiacere è soprattutto per loro. Sta nascendo qualcosa di importante, l’incitamento dopo la sconfitta sarà la spinta che ci porteremo dietro in questa settimana».
Domani, martedì 12 ottobre, la squadra riprenderà a lavorare in vista della partita interna con il Montevarchi (in programma sabato prossimo alle 17.30). Colavitto, che ha perso nuovamente il centrocampista Ruani, spera di ritrovare almeno Moretti.