ANCONA – Arrivato in punta di piedi, quasi sicuro di dover essere la riserva del più esperto Papa, grazie alla sua continuità di rendimento ha ribaltato le gerarchie. Matteo Gasperi, centrocampista centrale, è ormai il perno dell’Ancona Matelica (serie C) che a sorpresa si trova nelle prime posizioni di classifica.
«Sinceramente speravo di essere in alto – ha detto il ventiquattrenne – perché vedevo un gruppo formato da bravi ragazzi e calciatori pieni di valore, motivati e con tanta voglia di fare bene e lasciare un’impronta. Eravamo partiti, società, squadra e piazza, con tanti buoni propositi ed entusiasmo e penso che i risultati ottenuti siano importanti».
A livello personale che voto si darebbe?
«Li lascio dare agli altri anche se mi incuriosiscono ed al lunedì vado a vedere le pagelle. Per quanto mi riguarda cerco sempre di lavorare con intensità e di dare il massimo delle mie possibilità, seguendo le direttive del mister. Comunque, in definitiva, se dovessi dare un giudizio sul mio operato sarebbe positivo».
Domenica, contro la Reggiana, l’ammonizione di inizio partita l’ha condizionata?
«Indubbiamente un po’ mi ha condizionato. Ma nello stesso tempo quel tackle mi ha fatto entrare subito in partita, soprattutto dal punto di vista mentale. Sono entrato nel clima di una gara difficile contro un avversario davvero tosto».
Si poteva battere la Reggiana?
«Forse si poteva proprio battere ed ottenere una vittoria di prestigio, anche con un uomo in meno. È questa la percezione che abbiamo avuto in campo. Confesso che alla fine c’era in tutti noi un pizzico di rammarico ma la consapevolezza di avere fatto una grossa partita contro una delle corazzate del campionato, costruita appositamente per il salto di categoria».
L’Ancona, pur disputando un ottimo campionato, non è riuscita a battere nessuna delle cinque squadre che la precedono in classifica: cosa manca secondo lei per fare il salto di qualità?
«Forse ci è mancatA un po’ di determinazione e qualche dettaglio che, a questi livelli, fanno la differenza».
Ora il derby di Fermo. Come se lo immagina, considerando anche la beffa dell’andata al Del Conero?
«Sarà una battaglia in cui le motivazioni possono fare la differenza. Da parte nostra non lesineremo certo l’impegno, visto anche quello che è successo all’andata. La Fermana ha bisogno assoluto di punti, noi vogliamo proseguire nel nostro cammino. Si gioca su un campo non facile, ma siamo pronti».
Hanno inciso nella mente di voi giocatori i discorsi societari di quest’ultimo periodo?
«No, assolutamente. Noi pensiamo solo ad allenarci ed a giocare, dando il meglio in campo. I discorsi societari non sono di nostra competenza e non devono incidere sulle nostre prestazioni».
Domenica, 6 marzo, al “Recchioni” di Fermo, non ci sarà l’attaccante Faggioli appiedato dal giudice sportivo per un turno. In attacco rientra Rolfini che ha scontato la squalifica contro la Reggiana. Intanto, oggi, giovedì 3 marzo, scatta la prevendita dei biglietti per i tifosi dorici.