ANCONA – Tutti contro tutti. L’Ancona alla resa dei conti, il socio di maggioranza Stefano Marconi contro quello di minoranza, Massimiliano Polci, e ieri lo staff tecnico con a capo Vincenzo Guerini, responsabile area tecnica, e Francesco Ancarani, direttore generale, ma anche con l’allenatore Massimo Gadda, contro la società. Rea di non essere cresciuta, in questi mesi, e di essere rimasta com’era lo scorso anno, dopo il momento della ripartenza da zero. Ieri la conferenza stampa fiume di Guerini, Ancarani e Gadda, proprio alla vigilia della partita che l’Ancona gioca oggi a Fossombrone. Una scelta non geniale, se si considerano i possibili effetti destabilizzanti sulla squadra, ma anche un segnale che, evidentemente, la misura è colma. Anche perché le casse della società sarebbero praticamente vuote: impossibile pagare gli stipendi di marzo, cosa che di solito avviene a metà mese, impossibile fare fronte ai costi di affitto dei campi di allenamento e di gioco, come il Del Conero, il Dorico, ma anche il Sorrentino di Collemarino, utilizzato dal settore giovanile. Una lunga scia di malumore con relativa incertezza sul futuro. «Per la prossima stagione vogliamo la gestione totale della società. Diversamente ci faremo da parte».
Forte e chiaro il messaggio di Vincenzo Guerini che vuole diventare non più solo responsabile dell’area tecnica e presidente onorario, ma presidente biancorosso a tutti gli effetti. Anche se fino a poco tempo fa era il primo a dichiarare ovunque che andava tutto bene e che la società aveva sempre onorato tutti gli impegni. Ora non è più così. «Alla proprietà abbiamo fatto delle precise richieste per l’anno prossimo, in cui l’approccio dovrà essere diverso: ci vorrà da subito una squadra competitiva – ha chiarito ancora Guerini –. Abbiamo chiesto di gestire la società, rendendo conto di tutto quello che facciamo. Ora aspettiamo la risposta dei soci: noi abbiamo chiesto la gestione totale, sia dal punto di vista tecnico che finanziario. Io farò il presidente, Ancarani il direttore generale e Gadda l’allenatore. Se dovessimo cominciare l’anno prossimo nelle attuali condizioni sarebbe un disastro. Se la nostra proposta non dovesse essere accettate, toglieremo tutti e tre il disturbo, poi la società potrà decidere tutto con molta calma cosa fare. Non sono deluso, piuttosto sono amareggiato: pensavo di poter meritare la fiducia totale». Anche il direttore generale s’è espresso sulla medesima lunghezza d’onda: «Se devo fare delle cose voglio farle per bene. Oggi non c’è chiarezza su nessun ruolo. Così non è possibile continuare, non possiamo rimanere in queste condizioni. Dobbiamo dare una linea a questa società, che si tratti di noi o di altre persone».
Stavolta c’è andato pesante anche Massimo Gadda, da sempre il più tranquillo, il più diplomatico. Un segnale chiaro che la situazione attuale non sarà più accettata. «Dopo nove mesi intorno a noi c’è il nulla – ha dichiarato il mister –, segnale di una mancanza di stima nei nostri confronti. C’è un immobilismo preoccupante e tutto questo rischia di vanificare quanto di buono abbiamo fatto in questi mesi sul campo. Bisogna strutturarsi in anticipo e dare un’organizzazione alla società: altrimenti l’Ancona non crescerà mai. Così è impossibile lavorare». Intanto i soci vanno in due diverse direzioni alla ricerca di nuovi compagni di rotta: c’è la trattativa della sponda Marconi che avrebbe già definito l’ingresso con l’ex Fano e attuale presidente dell’Aquila, Mario Russo (che smentisce ogni interesse), e quella che però pare tramontata con l’attuale presidente dell’Arezzo, Guglielmo Manzo (che infatti smentisce pure lui). Il fronte Polci, invece, ha pronto l’imprenditore romano Alessandro Di Paolo, ex Ostiamare. Ma c’è anche uno sponsor importante pronto a portare il suo contributo, che risponde a una realtà locale, e cioè la Netoip. In tutto questo il sindaco di Ancona, Daniele Silvetti, ha detto che convocherà a palazzo subito dopo Pasqua i due soci Marconi e Polci per fare chiarezza su tutto, cercare di sanare il sanabile e rimettere sui binari il treno biancorosso.