ANCONA- Per l’Anconitana del presidente Stefano Marconi, i prossimi giorni potrebbero essere determinanti per il futuro. Un futuro che batte su tre aspetti fondamentali, dal ripescaggio in serie D fino all’eventuale utilizzo del Dorico ristrutturato passando, inevitabilmente, per il rafforzamento della componente societaria. Intanto, aspettando l’ufficialità della conclusione anticipata della stagione in corsa, si spera nell’ammissione al prossimo campionato di D:
«Speriamo di sapere qualcosa di nuovo perchè sarebbe importante per iniziare a programmare il futuro – ha spiegato patron Marconi nel suo intervento a Radio Tua – La serie D non sarebbe un regalo per noi visto e considerato quello che i nostri tifosi hanno dovuto subire negli ultimi anni. Non so quante società si stanno dando da fare come noi rivolgendosi ad un legale prestigioso come l’avvocato napoletano Eduardo Chiacchio, luminare della giustizia sportiva. Sta lavorando con grande abnegazione e senso di responsabilità, speriamo di raggiungere il risultato auspicato in tempi ragionevoli. Nessuno vuole portare alle lunghe questa cosa».
Nessuno sviluppo sulla “trattativa” Ermanno Pieroni ma il numero uno biancorosso ha ribadito la sua ferma volontà: «Io farò il presidente e mi affiderò ad una persona di grande competenza per l’area tecnica. Una volta che ho stabilito questo, voglio il migliore e ritengo Pieroni il primo su piazza. La nostra compatibilità nasce dal fatto che siamo due persone di grande leadership in grado di guardare nella stessa direzione per un obiettivo comune. Se ci siamo incontrati? Ancora no, ha un contratto con l’Arezzo. Quando si potrà ci siederemo allo stesso tavolo per parlare».
La chiusura sul Dorico, i cui lavori sono ricominciati da più di dieci giorni: «Il cantiere sta proseguendo e penso che l’impianto sarà pronto entro l’anno, forse anche prima. L’Anconitana parteciperà al bando di gestione con grande vigore felice del rapporto che si è instaurato con l’amministrazione comunale. Sarebbe una svolta importante visto che lo storico impianto cittadino era fermo da molto tempo».