FABRIANO – Ben 33 punti segnati all’esordio in maglia Thunder Halley Matelica Fabriano nello sfortunato match perso due settimane fa a Forlì, 29 punti infilati sabato nel clamoroso exploit sul parquet della capolista Bologna.
Bastano questi due numeri per capire che tipo di impatto ha avuto la forte giocatrice italo-argentina Debora Gonzalez (30 anni il 10 gennaio) sul campionato di serie B femminile di basket, lei che in carriera ha sempre giocato in A1 e A2 (e che è anche play e capitano della Nazionale dell’Argentina). Senza ombra di dubbio, è la più forte giocatrice di sempre a calcare i parquet dell’entroterra montano.
«Alla Thunder Halley ho ritrovato la gioia di giocare a basket, questo bell’ambiente fa bene alla testa», ci ha confidato ieri sera la Gonzalez, prima di iniziare l’allenamento sulle tavole del PalaGuerrieri agli ordini di coach Christian Rapanotti e del vice Paolo Marcellini.
Il riferimento di Debora è, ovviamente, all’ultimo anno e mezzo sportivamente tribolato, in cui prima a Napoli la stagione scorsa (A1) e poi negli ultimi mesi a Roma (A2) ha dovuto fare i conti con le crisi delle due società che poi sono state escluse dal campionato.
Adesso, alla Thunder Halley, sarà anche serie B, ma vuoi mettere sentirsi come in una famiglia in cui il sorriso è le parola d’ordine, a cominciare dal presidente Euro Gatti, per non parlare del vice presidente Piero Salari e della dirigente Andreina Conforti che a bordo parquet, prima dell’allenamento, accolgono tutte le giocatrici come fosse loro figlie… Senza dimenticare la serietà dello sponsor Halley Informatica che continua a garantire grande solidità all’intero progetto cestistico femminile dell’entroterra montano.
La sala stampa del PalaGuerrieri è il luogo più tranquillo per una chiacchierata, in attesa che i ragazzi della Janus Fabriano di serie B terminino il loro allenamento e le “colleghe” della Thunder Halley diano loro il “cambio” sul parquet.
Debora, prima curiosità, come ti è sembrata la serie B?
«Ovviamente è un altro tipo di livello rispetto alla serie A, le squadre sono composte principalmente da giocatrici giovani che stanno facendo strada, c’è una differente impostazione tattica. È normale».
E della Thunder Halley, da qualche settimana la tua nuova squadra, cosa ci dici?
«All’inizio è stato un po’ difficile trovare il ritmo giusto, con le compagne ci stiamo conoscendo dentro il campo giorno dopo giorno, credo che tra la prima e la seconda partita già si sia vista la differenza di come ci stiamo amalgamando. Mi sto divertendo e penso anche le altre ragazze».
Sabato scorso, a Bologna, avete inflitto la prima sconfitta stagionale alla capolista…
«Siamo scese sul parquet tranquille, non avevamo nulla da perdere. Loro hanno iniziato un po’ così… Noi invece siamo andate subito avanti. Il loro atteggiamento è venuto fuori nel terzo quarto, ma siamo state brave a resistere al loro ritorno e a vincere (65-72, ndr). È stata una bellissima emozione. Credo che questa vittoria sia stata molto utile per tutte le ragazze, per credere di più in loro stesse».
Dove dovete migliorare?
«Possiamo integrarci ancora meglio e migliorare i ritmi di gioco, inoltre dobbiamo essere più compatte sia in attacco che in difesa».
Sabato 14 dicembre, dopo due trasferte, esordirai in casa contro la Happy Basket Rimini, che partita sarà?
«Mi aspetto una gara fisica».
Parlaci un po’ di te: com’è nata la tua passione per il basket?
«Sono nata a Lomas de Zamora, vicino Buenos Aires, ma ho vissuto sempre a Lanus, famosa per essere la città di Diego Armando Maradona. Ho cominciato a giocare a basket a 4 anni perché lo facevano anche le mie due sorelle maggiori. Mi è subito piaciuto molto. Anno dopo anno mi davo degli obiettivi, tanto che a 13 anni ho iniziato ad essere convocata nelle Nazionali giovanili dell’Argentina. A 17 anni mi venne proposto di venire in Italia per alcune settimane, a Taranto, che allora faceva la serie A1 e partecipava all’Eurolega, per iniziare a conoscere il basket professionistico. Ho terminato il periodo delle giovanili a Pozzuoli e da lì è iniziata la mia carriera in Italia tra serie A2 e A1».
E con la Nazionale dell’Argentina quante partite hai giocato?
«Tantissime… non ne ho idea… Ho partecipato a tutte le competizioni internazionali, tra cui due Mondiali, mi mancano solo le Olimpiadi: purtroppo tre settimane fa non siamo riuscite a qualificarci per i Giochi del 2020. Peccato».
Vita personale?
«Sono sposata da sei anni con un giocatore argentino di pallamano (Javier Anzaldo, ndr), attualmente è il portiere della squadra di Cingoli, prima in classifica in serie A2. Ci siamo conosciuti qui in Italia».
Descriviti come giocatrice: qual è il tuo ruolo?
«Con l’Argentina gioco guardia, in Italia nei club ho sempre fatto il play. Mi piacciono molto due cose: correre e creare gioco, insomma mi piace segnare ma anche far segnare le mie compagne, dare loro fiducia».
Attualmente la Thunder Halley ha 8 punti in classifica (4 vittorie e 5 sconfitte), ma, alla luce del nuovo assetto, secondo te dove potete arrivare?
«Ah no, questa domanda non me la dovevi fare… non te lo dico proprio», sorride e saluta Debora, dando appuntamento a tutti gli appassionati a sabato 14 dicembre al palasport di Matelica per il match contro la Happy Basket Rimini (ore 18.30). Visto il “tam tam” degli ultimi giorni, è previsto un notevole afflusso di spettatori.