ANCONA – Tre moschettieri marchigiani, di Ancona e Loreto, per l’Italbasket che corre veloce verso il Mondiale del Sud-est asiatico. E’ la pallacanestro delle Marche che si mette in mostra su palcoscenici internazionali, tre azzurri di coach Gianmarco Pozzecco che hanno appena concluso la Trentino Basket Cup e che sperano di rientrare tutti tre tra i dodici che dopo il torneo dell’Acropolis ad Atene partiranno per il Mondiale che comincerà il 25 agosto. Sono Achille Polonara, anconetano del 1991 e Alessandro Pajola, anconetano del 1999, entrambi della Virtus Bologna, e Luca Severini, loretano del 1996 e giocatore del Derthona. Tre stelle del movimento, tre esempi da seguire per i ragazzini che ogni giorno crescono in palestra, un concentrato del movimento marchigiano guidato dal presidente Davide Paolini, primo uomo della Federbasket delle Marche.
Presidente, che effetto fa?
«E’ bellissimo, siamo la regione con il maggior numero di atleti nati nel nostro territorio tra i quindici convocati, ci auguriamo che siano tutti tre tra i dodici che andranno al Mondiale e se non accadrà sarà comunque un bel dato, raffrontato con regioni che nei numeri degli abitanti sono dieci volte quelli delle Marche. Merito delle società, della passione dei dirigenti, del pubblico. Achille, Luca e Alessandro sono il vertice ma potevano essercene anche altri, se per esempio Hackett non avesse rinunciato all’azzurro avrebbe potuto esserci anche lui. Tutto questo testimonia la grande passione della pallacanestro marchigiana».
Li sente spesso?
«Li conosco tutti benissimo, tutti e tre hanno fatto le selezioni regionali, li ho visti nascere. E con tutti tre continuo ad avere un rapporto quotidiano, non c’è giornata che non mandi loro un sms o un messaggio su WhatsApp, c’è un rapporto di amicizia che va oltre al mio ruolo di presidente regionale. Faccio fatica a vedere una partita della nazionale con loro in campo e non soffrire. Ho le loro maglie in ufficio, ci vediamo poco, ormai, ma ci sentiamo sempre».
Tutti e tre di Ancona e provincia: si rompe l’egemonia pesarese?
«No, sono cicli – conclude Paolini –. Come per tanti anni giustamente abbiamo avuto una scuola pesarese e una di Porto San Giorgio, sicuramente il lavoro del Cab Stamura degli ultimi dieci anni ha dato i suoi frutti. Poi il talento è talento e ci vogliono anche la fortuna, le circostanze favorevoli, la capacità di stare in mezzo al gruppo, e la passione. Quella di questi ragazzi è incredibile, sono anni che non si fermano un attimo, sono partiti il 24 luglio e torneranno a casa l’8 settembre, male che vada».
Cosa si aspetta da quest’Italia a trazione marchigiana?
«Mi auguro di vederli convocati, intanto. Un’Italia che potrà fare sicuramente bene, un grandissimo gruppo da cui Pozzecco riesce a ottenere al massimo. L’obiettivo minimo è la qualificazione al preolimpico e poi tutto quello che verrà sarà grasso che cola. Se gira tutto bene potremmo arrivare più in alto possibile, obiettivo minimo raggiungere i quarti».