JESI – Termoforgia umiliata. Ancora una volta. Passa anche la forte De Longhi Treviso all’Ubi Banca Sport Center. E lo fa, come altri in questa triste stagione, quasi senza versare una goccia di sudore. 49-80 il punteggio finale.
Knowles in panca per problemi fisici, si parte con Bruno Mascolo titolare. L’avvio degli arancioblu è buono, soprattutto della pattuglia italiana. Non lo è invece per Kevin Dillard, con la testa altrove. E i veneti sono obiettivamente di un altro pianeta: ci mettono qualche minuto per prendere confidenza con il canestro poi iniziano a colpire i padroni di casa da ogni posizione. Chiudono i primi dieci minuti avanti di 14 punti. E il pubblico inizia a fischiare, non è questo l’atteggiamento per conquistare la salvezza.
Cinque italiani in campo nel secondo quarto e finalmente, nonostante gli errori, si vede un po’ di tigna. Ma il risultato purtroppo non cambia, anche perché il gap tecnico è considerevole. Gli ospiti controllano senza difficoltà il match, andando negli spogliatoi con un rassicurante +21.
Si torna sul parquet e Dillard mette i suoi primi due punti. È l’unico statunitense in campo per la Termoforgia, Knowles trascorre i minuti sulla cyclette a bordo campo. La De Longhi ci mette poco a prendere il largo e ancora una volta la sensazione, pessima per i tifosi, è di veder giocare prima squadra, Treviso ovviamente, contro juniores. E dalla curva parte il coro che interpreta il pensiero collettivo: “Ce semo rotti il c..zo”.
Pochissimo da raccontare nell’ultimo quarto, l’Aurora è inesistente. Non c’è. E così la salvezza è impossibile, anche se non dovesse arrivare ultima e finire il campionato ai playout. Prossima gara il 10 marzo a Udine, sperando con qualche giocatore in più.
Termoforgia Jesi – De Longhi Treviso: 49-80 (9-23, 21-42, 34-62)
Spettatori: 1.677