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Bontempi Volley Ancona, Lanari: «Le istituzioni devono darci una mano»

La società anconetana, per bocca del suo presidente, ha parlato delle cosiddette misure anti-crisi per fronteggiare ciò che succederà a livello economico al termine del Coronavirus

Accademia Volley
La Bontempi Volley Ancona sulle misure anti-crisi

ANCONA – La crisi economica che seguirà il Covid-19 sta iniziando a preoccupare i presidenti delle società sportive. Tra questi anche il presidente della Bontempi Volley Ancona Mario Lanari, che ha spiegato così il problema: «Riteniamo che il Coronavirus sia un’emergenza globale e come tale deve essere affrontata a trecentosessanta gradi. Noi come Accademia Volley Ancona abbiamo deciso di chiudere tutto anticipatamente per non mettere a rischio la salute dei nostri atleti, dalla serie B al minivolley, e riteniamo sia stata la scelta corretta. Per il futuro è bene che le istituzioni ci diano una grossa mano: lo sport è un bene sociale e di comunità che aiuta i ragazzi a crescere con sani principi e per far questo in futuro non basteranno le sponsorizzazioni. In più società come la nostra partecipano a campionati di serie B Nazionale, serie C, serie D e tutte le giovanili, che sono molto onerosi dal punto di vista finanziario».

Le misure sono state già tracciate, e sono fondamentali per contenere la crisi: «Voglio ribadire che alcune misure si renderanno necessarie se si vorrà che società medio-piccole continuino l’attività di medio-alto livello: in primis l’eliminazione delle tasse gara per almeno due anni; poi la possibilità di avere dei rimborsi (con una percentuale almeno pari al 50% delle spese) per le trasferte più onerose e con distanze maggiori; in più voglio aggiungere che anche i comuni dovranno fare la loro parte perché i costi delle palestre dovranno sicuramente diminuire se non azzerarsi in quanto le società non saranno più in grado di spendere le medesime cifre».

Salvare lo sport vorrebbe dire salvare una componente importante a tutti i livelli: «Noi pensiamo che lo sport, e la pallavolo in particolare, abbia una grande funzione educativa e sociale per i ragazzi che frequentano le nostre palestre. Credo che se vogliamo che i nostri ragazzi continuino nello sport che hanno intrapreso dovremo dar loro una grande mano, e soprattutto la dovremo dare ad alcune delle loro famiglie. Già oggi ci troviamo in alcuni casi a dover far fronte a situazioni di disagio economico e siamo sicuri che in futuro queste situazioni aumenteranno drasticamente. E se non c’è un ritorno da chi la collettività la vive e la tocca per mano ogni giorno non ci si potrà augurare ci sia solo da un mecenate. Altrimenti la soluzione è semplice: chiudere e buttare al vento anni di lavoro di più società doriche che hanno, in maniera certosina, portato avanti la cultura delle sport e della pallavolo».