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Calcio: Ancona, sfilata-show in piazza tra i dissapori societari

Vincenzo Guerini ammonisce: «Questa serata deve stimolare la nostra responsabilità verso tutta la città, spero che la senta anche la società»

Vincenzo Guerini e Massimo Gadda ieri sera sul palco di piazza Cavour con Andrea Carloni per la presentazione della Ssc Ancona

ANCONA – Défilé col mal di pancia per l’Ancona, ieri notte in piazza Cavour. Di fronte a un pubblico da grandi occasioni sportive – oltre duemila persone tra tifosi, appassionati e famiglie di giovani calciatori – sul palco posto di fianco alla statua di Cavour, guidati dal conduttore della serata, il giornalista Andrea Carloni, sono sfilati l’amministrazione comunale con il sindaco Daniele Silvetti e l’assessore Daniele Berardinelli – presenti anche altri assessori, tra cui Orlanda Latini, Angelo Eliantonio e Marco Battino –, i soci Stefano Marconi e Massimiliano Polci, ma con un’aria da “separati in casa” a causa delle problematiche sorte per la definizione dell’organigramma societario, quindi il settore giovanile biancorosso, le ragazze dell’Ancona Women Respect e dulcis in fundo Vincenzo Guerini e Massimo Gadda come premessa a tutta la prima squadra. Le “bandiere” dell’Ancona del 1992 (e non solo di quell’anno ma di tutto quel periodo d’oro) sono stati a lungo intrattenuti da Andrea Carloni parlando di oggi ma tanto anche dell’Ancona di allora, e poi hanno lasciato spazio allo staff tecnico e a tutti i giocatori della prima squadra. Una sfilata durata un paio d’ore in una piazza Cavour in festa, una cerimonia scandita dai cori degli ultras della Curva Nord, presenti in gran numero con striscioni, bandiere e fumogeni a riscaldare forse l’ultima notte d’estate anconetana.

I dissapori societari non sono passati inosservati, dalla ritrosia almeno iniziale mostrata da Stefano Marconi a salire sul palco, proseguendo con il suo intervento stringato, tipico di chi non ha voglia di parlare – Massimiliano Polci, invece, è apparso molto più disteso ma altrettanto sintetico – al monito dell’assessore Daniele Berardinelli: «Grazie a questa società, grazie ai tifosi che hanno dimostrato un’intelligenza e un attaccamento ai colori che hanno permesso la riuscita di questo progetto – ha detto l’assessore –. Ora l’amministrazione comunale farà un passo indietro, il nostro compito è esaurito, restiamo a disposizione della società e faremo tutto quello che è possibile per far tornare l’Ancona nelle categorie che merita». In precedenza il sindaco Daniele Silvetti: «Saluto il popolo biancorosso – ha dichiarato –, sappiamo molto bene quello che è accaduto i primi di giugno, la rabbia e la delusione ce la ricordiamo tutti. Grazie alla proprietà, a chi ci ha messo la faccia, allo staff tecnico, a Gadda e Guerini che sono le figure di garanzia di questo progetto. È un giorno di festa, anche se il campionato è cominciato, e sotto i migliori auspici. Grazie a tutti, oggi si può scrivere una nuova pagina: le sfide sono tante, ma non si può prescindere dal lavoro di squadra, dalla pazienza e dalla passione».

Il lavoro di squadra, la pazienza, il passo indietro dell’amministrazione, ecco i moniti della stessa nei confronti di una società che ora deve andare d’accordo e, soprattutto, trovare nuova linfa per il futuro. Sul tema Stefano Marconi: «Grazie ai tifosi che hanno sottoscritto tanti abbonamenti e che, nonostante tutto quello che è successo, sono rimasti attaccati alla società – ha spiegato Marconi –. Adesso siamo aperti a nuovi ingressi». «Abbiamo un progetto importante per dare un futuro alla città e alla squadra di Ancona», ha aggiunto Polci. Poi la lunga sfilata, tra settore giovanile, maglie della squadra indossate da tre modelle, e il salottino conclusivo con Massimo Gadda e Vincenzo Guerini che ha preceduto la presentazione della prima squadra. «Una serata del genere deve essere di stimolo per tutti, per noi che ci sentiamo questa responsabilità davanti a tutta questa gente che dopo la batosta di giugno è ancora qui a volerci bene – ha sottolineato Vincenzo Guerini, presidente onorario e responsabile dell’area tecnica –. Io me la sento piena, questa responsabilità. Spero che la senta anche la società, che è più importante di me e della squadra». 

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