ANCONA- Il calcio dilettantistico lancia un grido d’allarme in vista della ripartenza della stagione sportiva 2020-2021. A pronunciarlo è il presidente della Lega nazionale dilettanti Cosimo Sibilia che ha fatto eco a quanto detto dal presidente della Figc Gabriele Gravina.
«Ripartire dopo il lockdown è l’obiettivo di tutti. Anche del calcio dilettantistico. Ma ad oggi, nonostante il nostro impegno con contributi, agevolazioni, date e scadenze fissate, non vi è alcuna certezza sulla partenza delle attività. Dopo il protocollo FIGC per la ripresa e per gli allenamenti del 5 giugno scorso, nonostante i nostri solleciti nelle sedi opportune, non c’è al momento alcuna indicazione ufficiale per lo svolgimento di gare e campionati. Ci sono 12mila società e oltre 1 milione di calciatori e calciatrici che attendono con impazienza di sapere se alla fine dell’estate si riprenderà a giocare e in che modo».
Sibilia non usa mezzi termini e chiede risposte: «Qui rischiamo di vanificare tutti gli sforzi compiuti per contenere l’emorragia di società e per mettere in sicurezza la stagione 2020-2021 mentre assistiamo al paradosso per cui lo sport amatoriale è ripreso, con la responsabilità demandata alle regioni, e il calcio dilettantistico non sa come e quando ripartire. Serve un protocollo sanitario adeguato e che si arrivi rapidamente ad una soluzione. Ripeto: proseguire con questa incertezza produrrà danni incalcolabili al nostro movimento che non merita di vedere mortificati i sacrifici fatti per assicurare la ripresa delle attività. Lo trovo profondamente ingiusto».