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Calcio Eccellenza, quanto sei equilibrata: spese sfrenate, tanti big ma nessuna favorita

È difficilissimo pronosticare l'erede della Vigor Senigallia, promossa in Serie D qualche mese fa. Provarci però è un onere dal quale non si può sfuggire

La Vigor Senigallia, recente vincitrice del campionato di Eccellenza

ANCONA – Eccellenza, sei impossibile da pronosticare. Quando mancano due settimane all’inizio del campionato di calcio, è veramente difficile tracciare una griglia delle favorite. Gran parte delle 16 formazioni marchigiane potrebbero – tranquillamente – occupare le prime due file. E allora chi ripeterà le gesta della Vigor Senigallia?

Sfogli il girone, analizzi il calendario e il nome Maceratese rimbomba. Per recente passato, budget, dirigenza e tifosi. Al termine però di un’estate “travagliata”, qualche dubbio persiste sulla corazzata biancorossa. Allora riavvolgi il nastro, ritorni all’ultimo match della stagione marchigiana, ovvero la finalissima playoff, e Atletico Ascoli e Jesina (che si affronteranno alla prima giornata) fanno paura. I due club si sono addirittura rinforzati, nonostante qualche pezzo da novanta sia partito in Serie D.

E il Fossombrone? Il team biancoazzurro è solido, compatto, una certezza ormai, come testimoniano le due vittorie consecutive in Coppa Marche e la splendida stagione disputata lo scorso anno. Come quella della grande rivelazione Azzurra Colli, ora timonata da un totem del calibro di Nico Stallone. A proposito di chi ha cambiato guida tecnica, c’è grande curiosità nel vedere la Sangiustese di Matteo Possanzini. Senza dimenticare l’Atletico Gallo, sempre affidato a Gastone Mariotti, che lavorando nell’ombra ha aperto un nuovo ciclo e arricchito la rosa di giocatori dal curriculum importante. Discorso identico per il Fabriano Cerreto, società candidata a ricoprire il ruolo di outsider ai piani alti. E il Valdichienti Ponte? Impossibile sottovalutarlo quando in panchina c’è un osso duro come Ruben Dario Bolzan a governare una rosa di questo calibro.

In griglia, perché ormai la stiamo stilando (alla fine ci tocca sempre), ci sono anche altri «volti nuovi». O meglio, dei graditi ritorni, come quello dell’Osimana e del suo comandante Roberto Mobili. Mai mancare però di rispetto a chi – da tanti anni – difende la categoria con maestria e progettualità: Marina e Montefano. Nessuno inoltre si è dimenticato l’impresa dell’Urbino, che sembrava spacciato a metà della scorsa stagione ma che ha meritatamente centrato la salvezza. Come ci riuscì il Porto Sant’Elpidio del “maestro” Ottavio Palladini. E come spera di riuscirci la “Cenerentola” Chiesanuova. Ancora incompleta e da ricostruire la rosa del Castelfidardo, ma una piazza così blasonata non ci sentiremo mai di darla per spacciata. La storia è dalla parte dei fidardensi.