URBINO – Tre punti di platino, che danno seguito alla clamorosa rimonta di Macerata: l’Urbino le sta tentando tutte per risalire la classifica del campionato di calcio di Eccellenza. I ducali, reduci dal prezioso pieno casalingo con il Montegranaro, vogliono dimenticare un avvio di campionato difficile. Tanto quanto il prossimo impegno: il «derbyssimo» di domenica, 10 novembre, sul campo della grande rivale Urbania.
Il tecnico Nico Mariani, che ha raccolto l’eredità di Antonio Ceccarini in estate e reduce da annate veramente positive sulla panchina del Montefano, in cui ha scritto pagine di storia del club viola, si racconta alla vigilia della decima giornata di Eccellenza. L’Urbino registra 12 punti e quattro di ritardo dalla zona playoff.
Mister Mariani, quanto pesa il successo con il Montegranaro?
«La gara era importante. Venivamo da un periodo in cui avevamo raccolto meno di quanto seminato. Vuoi per gli episodi, vuoi per determinate situazioni che fanno parte del calcio. Qualche punto ci manca, ne sono certo, perché le prestazioni c’erano state anche nelle sconfitte di Osimo e Chiesanuova. I ragazzi hanno continuato a spingere, a lavorare sodo, disputando una partita importante contro il Montegranaro. Una vittoria, quindi, che vale doppio. Che mi permette di rifiatare e aumentare le nostre consapevolezze».
Si sentiva in discussione dopo il pari interno col fanalino Fano?
«Io sono sempre in discussione con me stesso. Dedico tanto del mio tempo al calcio, a volte trascurando la famiglia e questa non è una cosa giusta. Chi si impegna, chi vuole fare bene, deve sempre mettersi in discussione. Per quanto riguarda la società, ho sempre ricevuto il massimo della fiducia, del supporto, nei momenti più particolari. Mi dispiace quando i risultati non arrivano, voglio dare quel qualcosa in più ai ragazzi. Che stanno tirando fuori il loro massimo. A Macerata ho visto una reazione importante, come la prestazione con il Montegranaro. Vogliamo proseguire su questa strada».
Dove vi porterà?
«Ho lasciato una grande famiglia come quella del Montefano per trovare un altro ambiente importante in cui lavorare bene. Qui c’è un progetto differente, si cercano profili giovani e non giocatori già affermati, che hanno grande voglia di riscatto, di tornare a calcare categorie superiori. Tutto ciò è stimolante, ma necessita di tempo. Il gruppo è compatto, ci sono le basi per fare delle belle cose».
Si vocifera che state cercando un centravanti…
«Non stiamo cercando nessuno in questo momento. Numericamente parlando ci manca un centrale difensivo, ma abbiamo scelto di proseguire coi ragazzi che hanno sposato la causa in estate. Sono contento della rosa e credo in ogni suo componente. Ho giocatori affidabili nel reparto avanzato, Galante ha avuto problemi fisici, Sartori invece ha stretto i denti più volte per esserci e adesso è costretto a restare ai box. Questo conferma quanto Sartori ci tenga al bene dell’Urbino, ha giocato in condizioni precarie. Andiamo avanti così».
E di fronte c’è il super derby con l’Urbania.
«Se ne parla poco dell’Urbania. Ed è sbagliato. Per storia, budget e rosa a disposizione parliamo di una delle squadre più forti di Eccellenza. Stimo molto mister Simone Lilli. Sono costruiti per stare lassù. La gara di domenica è sentita, lo so, ho già vissuto derby di questo tipo. A Montefano, per esempio, il più sentito era quello con il Chiesanuova. Noi andremo a Urbania convinti di disputare una grande prestazione, cercheremo di strappare il massimo».