Dopo l’annuncio ufficiale, si è svolta la presentazione del tecnico Maurizio Domizzi alla presenza del presidente Umberto Simoni, del direttore generale Fabio Massimo Conti e del direttore sportivo Massimo Andreatini.
A fare gli onori di casa, per primo il presidente Umberto Simoni, che ha presentato così il nuovo allenatore: «Abbiamo scelto Maurizio Domizzi perché è una persona seria, che viene dal mondo del calcio. Ho visto il suo curriculum, che è quello di una persona encomiabile, brava. Quello a cui teniamo è di fare un campionato all’altezza della situazione. Noi siamo una famiglia, con soci che si incontrano e scambiano idee, senza primi della classe. Nessuno disturberà le scelte del tecnico».
Rivolgendosi direttamente al nuovo allenatore, il presidente si è poi espresso così: «Hai carta bianca da parte nostra, fai la tua formazione e nessuno verrà a dirti o condizionarti in merito alle scelte. Questa è la prima cosa che volevo dirti. Un’altra cosa che tengo a precisarti è che noi teniamo tantissimo a questa squadra di professionisti, e come professionisti si devono comportare tutti, dal primo all’ultimo, entrando in campo ricordando il mestiere che fanno, perché anche se si tratta del gioco del calcio, è pur sempre una professione e i ragazzi devono dare tutto dal primo all’ultimo minuto. Se si rispettano queste regole, penso che faremo un buon campionato come abbiamo sempre fatto sino ad ora».
Il direttore generale Fabio Massimo Conti invece commenta così l’arrivo del tecnico: «La presentazione del nuovo allenatore è sempre un momento importante. All’inizio della nostra avventura nei professionisti non eravamo abituati ad effettuare presentazioni, visto che il tecnico era sempre lo stesso. Negli ultimi anni, invece, ci sono stati sempre nuovi tecnici. Approfitto per salutare ancora l’ex tecnico Giovanni Cornacchini, perché penso sia doveroso ringraziarlo, centrando un’altra importante salvezza. Ora è la volta di mister Maurizio Domizzi, il suo secondo sarà Massimiliano Vadacca, Nei prossimi giorni poi, comunicheremo tutto lo staff».
Queste infine le parole del neo tecnico canarino: «Innanzitutto vorrei ringraziare il direttore generale, il direttore sportivo e il presidente non solo per la scelta, ma anche e soprattutto per il concetto già descritto dal presidente, quello di famiglia che ho riscontrato dal primo giorno, ed è stata una cosa determinante ai fini della scelta. Ho respirato un clima che mi è piaciuto, in cui ci si può confrontare. Mi sono sempre fidato delle mie percezioni, ci ho quasi sempre preso, ma non ho dubbi da questo punto di vista. Non ho chiesto niente di particolare alla società, non mi piace porre condizioni, non ha senso, mi piace poter condividere, poter parlare e discutere tra persone intelligenti e a modo. Porre condizioni a giugno quando è tutto fermo non significherebbe niente. La speranza è di avere un dialogo costante, giornaliero e chiaro. Un allenatore per essere definito tale deve essere per forza un leader, perché deve essere in grado di gestire un gruppo di lavoro, dai giocatori, ai dirigenti, alla stampa sino ai tifosi. Credo di essere una persona in grado di reggere il confronto, il dialogo, sensibile, intelligente e in grado di capire gran parte delle dinamiche che ci possono essere. Per prima cosa cercherò di far leva su questo lato, poi tutto il resto si potrà costruire e migliorare. Tutte le persone con cui ho parlato mi hanno confermato le sensazioni che ho avuto nel mio primo impatto a Fermo. Questo mi ha dato ancora più fiducia. È normale che mi sarebbe piaciuto restare a Pordenone, ma è andata così, poi per natura sono abituato ad aspettarmi poco dagli altri, ma una volta fatta un’alta scelta da parte della società, la cosa è finita lì».