JESI – «Espulsione inventata, protesta in Lega». Così la Jesina difende il suo attaccante Ivan Bubalo, dopo il secondo cartellino rosso diretto rimediato dal croato in tre partite giocate con la casacca leoncella, quello di domenica scorsa nel corso del match perso con il Cesena (Bubalo espulso dopo 5’ della ripresa quando si era ancora sullo 0-0).
«Con la stessa fermezza con cui era stata condannata la sciocchezza di Bubalo contro il Campobasso- dice la società leoncella- la Jesina stigmatizza il grave errore del guardalinee nella partita di domenica scorsa contro il Cesena che ha portato all’espulsione dello stesso giocatore croato. In una lettera indirizzata alla Lega e alla Commissione arbitri, il presidente Gianfilippo Mosconi evidenzia come troppo spesso vengono usati due pesi e due misure e che domenica scorsa l’evidente grossolano errore del guardalinee ha determinato l’esito della gara».
Dice Mosconi: «Sappiamo bene che questa lettera non avrà alcun esito ma è un atto dovuto per chi domenica ha pagato il biglietto credendo di assistere a una partita regolare e nel rispetto di una città che ha fatto la storia del calcio marchigiano».
Sul punto il responsabile dell’area tecnica leoncella Gianfranco Amici spiega: «Bubalo, secondo me giustamente, sostiene di non aver fatto nulla. Ho riguardato le immagini almeno una decina di volte, non c’è alcun fallo da parte del nostro giocatore, che non ha sicuramente scalciato il loro. Una enorme cantonata presa dall’assistente». Era stato questi a richiamare l’attenzione dell’arbitro per i contatto fra Bubalo e Benassi punito dall’espulsione.