JESI – «Posso dire, e lo so bene perché li incontro, che i tifosi della Jesina mi vogliono ancora bene. Per il 2019 mi auguro continuino a voler bene alla Jesina in primis, e poi a me, e che società e squadra si riesca a dare loro la salvezza. Un regalo reciproco». Lo dice, in chiusura di 2018, il presidente della Jesina Gianfilippo Mosconi.
«Di certo- spiega Mosconi- non pensavamo di terminare in zona playout il 2018. Siamo intervenuti sul mercato per un girone di ritorno e un inizio di 2019 sicuramente migliori, non perché sia tutto da buttare quanto fatto sino ad ora. I nuovi acquisti li ho voluti esclusivamente io. Anche se premetto di essere uno a cui il calcio piace ma che di calcio capisce poco. Ho visto spesso una squadra che gioca molto bene ma che non trovava il gol, mentre le capitava a volte di subire in maniera ingenua. Mi è sembrato naturale pensare di rinforzare la difesa con più esperienza e cercare più soluzioni per segnare davanti»
Alla ripresa del torneo la Jesina affronterà cinque gare in ventuno giorni a gennaio: tre scontri diretti in trasferta per trascinare in zona playout Santarcangelo (13 gennaio), Savignanese (mercoledì 16) e Campobasso (27), trio ora salvo a quota 21 e a +2 su Forlì e Jesina; due sfide contro squadre da playoff, rispettivamente Recanatese (6 gennaio) e San Nicolò Notaresco (20), entrambe al Carotti. Poi altro scontro diretto interno il 3 febbraio con l’Isernia.