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Jesina, nodo futuro. Mosconi: «Fare calcio qui difficile o forse impossibile»

«In un anno solo porte chiuse», dice il presidente leoncello. Intanto la squadra va verso gli ultimi due appuntamenti di stagione: domenica 28 arriva al Carotti il Forlì

Il presidente della Jesina Gianfilippo Mosconi
Il presidente della Jesina Gianfilippo Mosconi

JESI – Salva sul campo, con un futuro tutto da scrivere fuori. È l’immagine della Jesina, a due giornate dalla conclusione del campionato di serie D: domenica prossima 28 aprile al Carotti con il Forlì, il 5 maggio in casa della Sangiustese. Ma è sul quanto dovrà venire poi che ci si interroga. Con un tema cruciale proposto dalla società leoncella: quello di una Jesina rimasta “sola” ad andare avanti.

«Fare calcio a Jesi? Dire che è difficile è troppo blando. Forse la parola giusta è: impossibile» sono le dichiarazioni, forti, del presidente Gianfilippo Mosconi. «Noi vogliamo andare avanti con tutte le nostre forze ma non immaginavo che ci saremmo trovati così soli ad andare avanti. Abbiamo preso una macchina che era rotta e adesso cammina, non vince i Gran Premi ma cammina. Sino ad ora però abbiamo trovato solo porte chiuse».

Concetti di cui parla anche il direttore tecnico Gianfranco Amici: «Crediamo con questa stagione di esserci meritati rispetto e di aver dimostrato attaccamento alla città e ai 92 anni di storia calcistica incarnati dalla Jesina. C’è necessità di una partecipazione maggiore e importante da parte di sponsor e imprenditoria. Per riuscire a confermarsi e fare meglio, serve un maggior supporto. Perché comunque non si può prescindere dal fare il passo secondo la gamba e le possibilità o, altrimenti, i nodi rischiano poi di venire al pettine».

Quanto al tecnico di questa stagione, Davide Ciampelli, il mister umbro dice: «Jesi è una piazza molto esigente. Prima di tutto occorre capire se c’è la volontà di migliorare quanto è stato fatto quest’anno, dato che gli stimoli si legano sempre alla possibilità di migliorarsi. Non ho avuto alcun incontro con la società, perché credo che in questa fase la società per prima stia valutando e decidendo che cosa fare del proprio futuro». E sulla stagione che si avvia al termine, Ciampelli spiega: «Cinquanta punti in un campionato come questo hanno un grande valore. Questo nostro attuale ottavo posto va mantenuto».