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Jesina: questione impianti con la Uisp e batti e ribatti fra vecchia e nuova società

Da inizio settimana il vivaio leoncello non si allena più fra Cardinaletti e Mosconi, «scelta effettuata autonomamente, l'attività prosegue in maniera regolare e in strutture più funzionali» dice il club. E intanto è botta e risposta con la precedente proprietà sul pagamento delle tariffe

Jesina 2018-19 al lavoro al Cardinaletti.

JESI – Dall’inizio della settimana i giovani calciatori del vivaio della Jesina non si allenano più negli impianti, in particolare il Polisportivo Cardinaletti e il campo da calcio Mosconi, gestiti dalla Uisp. Una situazione che ha fatto riemergere frizioni fra le due realtà che sembravano dimenticate dopo il cambio di proprietà della società leoncella ma che riporta anche a galla contrasti fra precedente e attuale dirigenza del club.

L’assessore Ugo Coltorti

Il tutto mentre, per quanto riguarda i rapporti fra Jesina e Uisp, l’assessore allo sport Ugo Coltorti ha parlato di tentativo, vano, di rimettere le parti attorno a un tavolo. «La Uisp lamenta il mancato pagamento dei campi per i primi mesi di attività di questa stagione, la Jesina dal canto suo aveva provveduto a saldare quanto era rimasto in sospeso dell’annata e della gestione precedente. Ho provato a ricomporre la questione e a rimettere le parti insieme allo stesso tavolo. Ma non c’è stato verso. Dispiace, quello che mi sta a cuore è recuperare la situazione nell’interesse dei giovani calciatori che fanno sport».

Una veduta del campo da calcio Mosconi di via Asiago a Jesi

Se la Uisp, nella persona del responsabile impianti Luigi Giulioni, ha declinato di fronte alla richiesta di dire la sua, la Jesina per quanto la riguarda afferma: «Nessun impianto è stato chiuso, perché nessun gestore lo può fare senza prima motivarlo e comunicarlo al Comune. La Jesina viceversa ha scelto autonomamente di non avvalersi più degli impianti sportivi gestiti dalla Uisp ritenendo – dai comportamenti assunti da loro esponenti – di essere società non gradita. Tutti gli oltre 350 ragazzi del settore giovanile si allenano regolarmente in impianti ancor più funzionali del Cardinaletti che, come noto, sconta forti criticità già più volte segnalate dalla Jesina e dalle famiglie. La Jesina non è morosa verso alcuno, tantomeno verso la Uisp nei confronti della quale peraltro non è in atto alcuno scontro perché non è certo questo lo stile della nostra società. La Jesina ribadisce la volontà di realizzare due campi in erba sintetica al Mosconi per dare al settore giovanile – già affiliato con una delle migliore scuole calcio italiane come l’Empoli – una ulteriore prospettiva di crescita in ambienti adeguati ed efficienti».

Il presidente della Jesina Gianfilippo Mosconi
Il presidente della Jesina Gianfilippo Mosconi

La società leoncella in precedenza aveva parlato di «naturale differenza di fondo tra le parti: la Uisp svolge una naturale, sacrosanta e legittima attività economico-commerciale, ottenendo soldi dal Comune per la manutenzione, con custodi preparati e assolutamente affidabili, e dalle società sportive, in particolare dalla Jesina, per gli affitti dei campi. La Jesina, utilizzando tali impianti, non effettua una attività economico-commerciale, ma sportiva di promozione, formazione e crescita tecnica ed educativa degli oltre 350 ragazzi tesserati. E sta tutta qui la normale differenza di vedute. Per inteso: i nuovi soci dopo essersi fatti carico di pagare per intero alla Uisp quanto essa stessa doveva avere dalla precedente proprietà, liquiderà, nei tempi previsti dalle norme e dai regolamenti, anche l’ultima più modesta tranche di questi primi mesi di utilizzo degli impianti».

L”ex presidente Marco Polita, al centro, e parte della ex dirigenza della Jesina Calcio

E’ il riferimento a quanto sarebbe stato pagato dall’attuale proprietà leoncella per saldare quanto dovuto dalla vecchia che fa scattare l’intervento di quest’ultima: «Gli ex soci della Jesina Calcio contestano quanto affermato dall’attuale Società circa il pagamento delle tariffe Uisp per i mesi di marzo, aprile e maggio da parte della passata gestione. Tenuto conto che per tale pagamento l’attuale gestione ha potuto beneficiare dei corrispettivi relativi alla gestione dello stadio Carotti (affidata alla Jesina, nda) nel corrispondente periodo, lasciati all’attuale proprietà proprio a tal fine, niente può essere addebitato alla passata gestione».

Ma l’attuale Jesina controreplica: «I contributi lasciati dagli ex soci sono esclusivamente relativi al mese di maggio, per un valore reale, al netto delle utenze, di appena mille euro. I contributi del Comune per la gestione del Carotti devono essere per regolamento finalizzati esclusivamente alle spese per la manutenzione di tale impianto e dell’area verde dei giardini pubblici di competenza, non per altre finalità. Per altro vi sono imprese che vantano crediti ben più ingenti per lavori eseguiti al Carotti e all’area verde maturati durante la gestione degli ex soci e richiesti alla nuova proprietà. La nuova proprietà ha liquidato alla Uisp fatture per quasi 10 mila euro derivanti dai mancati pagamenti degli ex soci per la gestione del Cardinaletti prima del 31 maggio 2018».