Sport

Jesina, la verità del presidente Chiariotti

La testa della società spiega che «ci sono delle pendenze fiscali e con fornitori ma le stiamo saldando. La società non è in vendita, avanzato ricorso quanto alle contestazioni della Finanza, queste le cifre»

Da sinistra Alex Marini

JESI – «Vogliamo salvarci. L’obiettivo ora è rinforzare la rosa». Lo dice Giancarlo Chiariotti, presidente della Jesina, nel fare il punto a 360 gradi, dentro e fuori dal campo, sulla situazione della società e della squadra leoncelle.

Insieme a Chiariotti, il responsabile dell’area tecnica Gianfranco Amici, il capitano della prima squadra Alex Marini, i responsabili del settore giovanile agonistico e della scuola calcio, Simone Strappini e Paolo Mancinelli. Assente, rispetto a quanto annunciato, il socio di maggioranza, Gianfilippo Mosconi che «È dovuto ripartire per la Toscana per lavoro – spiega Chiariotti – ma è sempre lui, dal 1 giugno 2018, il proprietario di maggioranza della Jesina e nulla da allora è cambiato. Proprietario differente dal presidente e da chi gestisce? Non è poi una situazione così atipica».

Specifica inoltre Chiariotti: «La società non è in vendita. O, quanto meno, non cerchiamo di cedere o acquirenti. Di fronte poi a progetti o proposte serie di investimento, non è che non se ne possa parlare. Ma, ad ora, nessuna cordata si è realmente e seriamente interessata alla Jesina o ha fatto offerte ufficiali».

Ma com’è la stato di salute economica della Jesina? «Ci sono delle pendenze fiscali e con fornitori ma mano a mano le stiamo saldando. Stiamo rateizzando il debito con Equitalia. Non falliremo, non ci sono allarmismi particolari. Abbiamo dovuto affrontare delle criticità ma quale società sportiva non ne ha?».

E quanto alla questione dell’indagine sui conti della passata gestione leoncella da parte della Guardia di Finanza, Chiariotti dice: «Sono arrivati per ora gli accertamenti relativi a due dei quattro anni di cui si parla, ai primi di dicembre abbiamo fatto ricorso presso la commissione tributaria e a settembre-ottobre del prossimo anno saremo chiamati a discuterne. Le cifre? Non corretta quella dei 30 mila euro di cui qualcuno aveva parlato, sono in realtà quelle che erano state fatte dalla Guardia di Finanza nella sua comunicazione: due milioni di euro di costi, relativi alle quattro annate interessate, non riconosciuti come deducibili ai fini fiscali. In ballo sanzioni per circa 650 mila euro ma, appunto, per noi il calcolo è sbagliato e abbiamo fatto ricorso». Riconosce Chiariotti: «Debito con Equitalia e questione Finanza qualche problema lo creano e dobbiamo essere attenti e oculati».

C’è poi il vivaio. «Persa qualche decina di unità di iscrizioni, più di quello che pensavamo. Gli impianti? Ancora in attesa della risposta del Comune sui progetti presentati per Mosconi e antistadio, quanto al Carotti a febbraio vanno in scadenza i primi tre anni di gestione ma erano rinnovabili per altri due». Prosegue Chiariotti: «Siamo tutti inesperti, qualche errore, che Mosconi ha riconosciuto, è stato fatto ma con l’intenzione da parte sua di trovare supporti». Il rapporto con Maurizio Gagliardini, assente da mesi? «Non si è dimesso né è stato cacciato. Quindi è ancora il direttore sportivo della Jesina».

Capitan Marini chiama alla carica per il ritorno: «I tre punti dell’ultima gara ci hanno dato ossigeno ma comincia un altro campionato, dove tutte si rinforzano. Tanti cambiamenti di allenatori e giocatori si sono fatti sentire, mister Trillini sta cercando di darci quell’equilibrio di cui abbiamo bisogno. Commettiamo errori anche di inesperienza, tanti giovani sono alle prime presenze in questa categoria. La società ci fa stare tranquilli con la dovuta pressione per l’obiettivo salvezza».

Spiega Simone Strappini, da qualche settimana nuovo responsabile del vivaio: «L’estate passata qualche problema l’ha creato, stiamo cercando di ritrovare l’equilibrio giusto per riportate la Jesina ad essere un punto di riferimento». Mancinelli: «In estate si è perso tempo, si sta cercando di riportate chiarezza, continuità, fiducia».