ANCONA – Il calcio anconetano s’è perso il 4 giugno e si ritrova oggi, 4 luglio, esattamente a un mese di distanza. Perdersi è un buon punto da cui ripartire, scrive la poetessa Tolnoe. E dalla perdita, dal punto più basso, dalla rabbia e dal dolore di una città tradita e umiliata da Tony Tiong e Mauro Canil, è ripartito il sindaco Daniele Silvetti che, nel giro di meno di un mese, è riuscito nell’impresa titanica di ridare una società e un futuro calcistico alla città che guida. Sarà lui stesso, nelle prime ore del pomeriggio di oggi, a portare a Roma alla Figc gli incartamenti e l’assegno circolare da 400mila euro come contributo a fondo perduto – versato da Stefano Marconi – che la Federcalcio ha richiesto in quella comunicazione al sindaco, quell’«opportunità concessa» lo scorso 24 giugno per potersi poi iscrivere alla serie D in sovrannumero.
La corsa contro il tempo si conclude oggi, ma è stata sancita ieri sera allo stadio Del Conero, con la tifoseria e tanti genitori del settore giovanile riuniti in curva nord, davanti al tavolo e agli amplificatori con cui il sindaco, dopo il comitato marchi e i rappresentanti della tifoseria, ha parlato alla città. E raccontato cosa ha fatto e chi sono i protagonisti di questo nuovo percorso calcistico. L’unico che possa essere preso in considerazione, come ha specificato lo stesso Silvetti, visto che c’è un solo sindaco e che la nuova Società Sportiva Calcio Ancona, o SSC Ancona, è l’unica cui darà il suo pieno appoggio portando assegno e documentazione oggi a Roma.
Il calcio anconetano riparte da Silvetti, ma anche da Vincenzo Guerini, Massimo Gadda e Stefano Marconi. I primi due costituiscono la storia dell’Ancona, nel 1992 allenatore e capitano della prima promozione in serie A: entrambi con incarichi ufficiosi, per adesso, visto che il presidente della nuova società, pro tempore, sarà Gianluca Brilli. Il terzo, mister Rays, sembrava volersi defilare, ma poi alla fine ha fatto la mossa a sorpresa, quella che lo ha riabilitato pubblicamente davanti alla tifoseria, dopo le dure contestazioni di tre anni fa: ha staccato l’assegno dei 400mila per Roma, ha messo la prima benzina nel motore della nuova SSC Ancona, che poco davvero non è.
Al resto ci penseranno i nuovi soci: non solo Stefano Marconi, ma anche Corrado Cori, Sergio Cori, Aniello D’Auria e Massimiliano Polci. Corrado Cori è l’amministratore unico di Tech Med Marche, con sede ad Ancona, Sergio Cori è il titolare della New Tech, anch’essa azienda anconetana, Aniello D’Auria rappresenta la Marine Work System di Falconara, azienda che porterà finanze in direzione del settore giovanile, Massimiliano Polci ha un’azienda edile con sede nel Maceratese. Oltre a loro la nuova SSC Ancona godrà dell’appoggio esterno, o tecnico, come può essere definito, di due giganti del mondo del calcio che in questo lungo tour che ha portato Silvetti all’impresa lo hanno supportato dal vicino Lazio, grazie soprattutto alla prossimità politica: sono Claudio Lotito, presidente della Lazio, e Maurizio Stirpe, presidente del Frosinone. Con loro in secondo piano, come due deus ex machina, con le bandiere di sempre Guerini e Gadda, con il supporto indispensabile di tutti i nuovi soci che si sono uniti per il bene della nuova società, ma anche con il gradimento del comitato marchi e della tifoseria, espressi ieri sera allo stadio per alzata di mano, nasce dunque la nuova Ancona. Che dopo il mese più buio ora appare più luminosa che mai.