Potrebbero essere giorni decisivi per sapere quale sorte toccherà al campionato di Serie C. La grande attesa di sapere se si proseguirà o meno questa stagione, a differenza di altri sport che hanno già sospeso tutte le attività, è dovuta dalla grande volontà (che parte dal campionato di Serie A) di portare a termine tutto a causa di introiti economici e interessi sportivi come assegnazione di titoli, promozioni e retrocessioni.
Nell’attesa di capire quello che sarà fatto, in casa Vis Pesaro sono stati giorni in cui si è parlato di futuro e di un progetto che è in mente da tanto tempo e che si dovrebbe realizzare presto. Guerrino Amadori, direttore affari generali e rapporti istituzionali della Vis Pesaro, ha parlato del progetto che riguarda un nuovo centro sportivo nella città di Pesaro. «Dopo allungamenti di termini burocratici, abbiamo ottenuto il prestito dal Credito Sportivo. Il presidente Bosco ha aggiunto soldi. La nascita di una struttura per la Vis Pesaro e per la città è imminente. Il bando di concorso dovrebbe partire presto, poi in base alle offerte ci saranno valutazioni e verranno assegnati i lavori – ha detto Amadori -. Verranno ristrutturati i campi e ci sarà un ampliamento della tribuna, verrà fatta una palestra, allestita la nuova sede della Vis Pesaro, un’area ristoro e un ristorante per la prima squadra, utile per il ritiro».
In casa Fano, su quanto manca il campo a giocatori abituati ad allenarsi in gruppo tutti i giorni, ne ha parlato il giovane centrocampista Carte Said, talentino granata classe 1997. «Il virus ha colto tutti di sorpresa e ci ha catapultati in una situazione delicata e critica da ogni punto di vista. Io, come credo tutti i miei compagni e colleghi, voglio tornare a sentire il profumo dell’erba. Noi viviamo di queste emozioni, di adrenalina, di voglia di riscatto, ma devono esserci le giuste condizioni – ha detto il calciatore – non si può ripartire senza le dovute precauzioni e senza la certezza che il virus non sia sconfitto. Giusto dover applicare le misure di sicurezza, ma ritengo che i costi siano troppi elevati per i club di serie C, senza contare le strutture idonee che, al momento, sono davvero poche».