ANCONA – E’ Roberto Boscaglia il nuovo allenatore dell’Ancona. Dopo le dimissioni del diesse Francesco Micciola e l’esonero del tecnico Gianluca Colavitto, ieri 25 marzo la società dorica ha fatto la sua scelta, facendola ricadere sul tecnico siciliano di Gela, classe 1968, l’allenatore di quel miracolo Trapani che tra il 2009 e il 2013 è passato dalla serie D alla serie B. Ha allenato anche a Brescia, Chiavari, Palermo. Ma vince solo dove c’è il mare, ha raccontato scherzosamente a margine della sua prima intervista da allenatore dell’Ancona e dopo aver guidato il suo primo allenamento. E’ arrivato con le idee chiare e decise, quelle che sono piaciute all’amministratore delegato Roberta Nocelli quando doveva prendere una decisione nel mazzo dei possibili allenatori per l’Ancona. Ha un contratto fino al 30 giugno 2024, rinnovabile di 12 mesi in caso l’Ancona riesca a raggiungere la salvezza.
«Benvenuto a Boscaglia – ha detto Roberta Nocelli –, è stata un’operazione rapida. La mia domenica è cominciata alle 5.30, con un umore pessimo come quello di tutti, la sconfitta, d’accordo, ma quello che abbiamo visto al Tubaldi non è piaciuto a nessuno. Ho informato il consiglio d’amministrazione delle dimissioni di Micciola e l’operazione successiva sarebbe stata quella di valutare lo staff tecnico. Così abbiamo fatto. Dopo il confronto con il presidente Tiong mi sono messa in moto cercando profili per le cinque partite che restano. Perché la salvezza è determinante, con qualsiasi mezzo. Ho visto e sentito diversi allenatori. Quello che mi ha colpito di Boscaglia è che quando gli ho chiesto se gli interessava salvare l’Ancona, lui non ha esitato, ha detto assolutamente sì, si è preso giusto il tempo per prenotare il volo e poi mi ha richiamata dicendomi che alle 10.30 sarebbe stato qui. E’ una persona che ci crede, oltre a questo per lui parlano la sua carriera, la sua esperienza e le sue battaglie. Credo in questo mister e credo nelle cinque partite che restano siamo certi di aver fatto la scelta migliore per l’Ancona».
«Innanzitutto ringrazio la società, il presidente, e chi ha caldeggiato il mio nome – ha detto poi Roberto Boscaglia –. A venire ad Ancona mi ha spinto il fatto che conosco un po’ la squadra, so che c’è potenziale, questa sfida possiamo vincerla e sono convintissimo che questo succederà. Non nego che anche Ancona, quello che rappresenta, società, città, tifoseria, ha avuto il suo ruolo. Sono qui per portare a termine un compito non facile ma che possiamo sicuramente centrare. La telefonata di Roberta è stata diretta e non ho avuto dubbi, se sei nel mondo del calcio conosci le società e sai dove ti stai imbarcando, quando ti telefona l’Ancona sai in che porto devi attraccare, non vai solo in una società con ambizione e forte, ma vai in una città che mastica calcio di alto livello, sotto tutti i punti di vista. Non stravolgeremo niente, vedremo quello che è meglio fare in questi pochi giorni, sentendo anche quella che è la necessità dei giocatori. Ho parlato con i giocatori, ho trovato grande attenzione, grande motivazione, ho fatto parlare loro, che si rendono conto della situazione in cui siamo, si rendono conto che non è facile. Ma tutto questo deve spronarci. Ho detto che credo in loro, hanno ottime potenzialità, li ho visti giocare, sono motivati».