JESI – Con il torneo di serie D ormai fermo alla 26esima giornata, datata 1 marzo 2020, protagonisti ed addetti ai lavori hanno espresso opinioni e valutazioni sui possibili scenari futuri, sia a breve che a lungo termine, alla luce anche dell’ultimo comunicato ufficiale della LND che ha prolungato la sospensione di tutte le attività sino al 13 aprile.
Pasquale di Lullo, calciatore del Vastogirardi: «Vivo di calcio, in questo momento della mia vita è tutto. Mi manca il campo, gli allenamenti e lo spogliatoio. Ora mi alleno a casa, come i miei compagni. Credo sia giusto terminare la stagione, anche giocando con quaranta gradi di temperatura. Bisogna sacrificarsi un po’, ma l’importante è raggiungere il traguardo che la società ci ha indicato, la salvezza. Bisogna farsi trovare pronti qualora si decidesse di tornare in campo».
Il Patron dell‘Avezzano Gianni Paris: «La prima cosa che mi viene in mente sono i bambini. In particolare, i miei bambini della scuola calcio. Dopo la decisione della LND di prolungare la sospensione dell’attività sportiva, credo sia necessario fermarci tutti a guardare i pro e contro di un’attesa asfissiante. Ripartire o no? Pensando a loro, ai miei bambini, non credo proprio di assumermi la responsabilità di far continuare il movimento della scuola calcio. Decisione che prendo a malincuore e che spero sia compresa da tutti. Il calcio è vita. Quindi respiriamo la vita per altri due mesi o tre senza calcio e ripartiremo più forti di prima».
il Presidente del Campobasso Mario Gesuè: «Non ho alcun dubbio: senza la sosta forzata avremmo vinto il campionato. Avevamo dimostrato di essere i più forti in tutto, sul campo, sugli spalti e come società. Il prossimo anno meritiamo di giocare la serie C». E sul futuro della stagione: «Non si può prevederlo, credo che questa situazione durerà ancora a lungo, non vedremo la luce prima dell’estate. Una volta finita la crisi, prima di pensare al calcio, si dovrà fare la conta dei danni. Il calcio resterà ferito in maniera grave ed è giunto il momento di rivedere tutta la gestione del calcio nazionale: gli introiti vanno condivisi meglio. Le crisi portano sempre nuove opportunità, dobbiamo essere bravi a uscirne più forti di prima».
Il DG della Jesina, Alessandro Cossu:«Ritornare a giocare sarà molto difficile. Bisognerà pensare al dopo, ad un calcio che sarà tutto diverso. Immagino si stiano aspettando le mosse del Governo, per poi seguire a ruota; in ogni caso, prima della fine del mese di aprile, di riapertura non si potrà parlare di certo. A quel punto toccherà programmare. Anche dopo la fine di tutto questo vivremo tutti un periodo in cui si continuerà ad avere paure e timori. È difficile pensare a tornare in campo in questa stagione e immaginare di nuovo a breve termine squadre riunite nello stesso spogliatoio. E poi, un campionato portato a conclusione dopo due mesi almeno di stop, aprirebbe la strada ad una marea di cause e ricorsi».
Questa intanto la situazione generale di classifica al momento dello stop forzato: Matelica 55 punti, Campobasso e S.N. Notaresco 52, Recanatese 48, Pineto 43, Vastese 42, Olympia Agnonese 40, Montegiorgio 38, Tolentino, 36, Vastogirardi e P.S Elpidio 34, Atletico Terme Fiuggi 33, Real Giulianova e Cattolica San Marino 28, Sangiustese ed Avezzano 20, Chieti 18 e Jesina 13.
Alla luce di questa classifica, sarebbe promosso il Matelica ed andrebbero ai Play-Off Campobasso, S.N.Notaresco, Recanatese e Pineto. Retrocederebbero direttamente invece, Jesina, Chieti, Avezzano e Sangiustese, queste ultime due non andrebbero neanche ai Play-Out per una differenza punti, come da regolamento, uguale o superiore ad 8 dalle formazioni nelle posizioni precedenti in classifica.