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Chiara Negrini: «Siamo un gruppo superfantastico»

L'atleta chiaravallese ha esposto pensieri e considerazioni sul successo in Campionato e in Coppa Italia della squadra di Filottrano: «Grande merito al mister Bellano che ci ha trasmesso concentrazione e consapevolezza nei nostri mezzi»

FILOTTRANO – A margine della Cerimonia di premiazione in Regione alla squadra di pallavolo della Lardini Filottrano, che domenica scorsa ha conquistato la serie A1, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il capitano della formazione rosanero, la “draga” Chiara Negrini, che ha affrontato i diversi temi alla base di questa straordinaria stagione.

Chiara Negrini, innanzitutto da dove nasce questo fantastico successo?
«Nasce dal tanto lavoro in palestra, dalla qualità degli allenamenti e da un gruppo superfantastico».

Quali sono stati i momenti più difficili che avete dovuto superare in questa stagione?
«Soprattutto il finale è stato forse il momento più importante e delicato però ci sono stati anche altri momenti difficili durante tutto l’anno. Sono quelle situazioni che da fuori non si percepiscono ma che abbiamo noi all’interno dei nostri ambienti. Comunque un gruppo può veramente dirsi tale quando questi momenti riesce a superarli e noi abbiamo dimostrato di esserlo alla grande».

Oltre al lavoro e alla determinazione cosa vi ha permesso di arrivare in serie A1?
«Impegno e determinazione già sono metà del lavoro. Poi siamo state gestite da un allenatore che ci ha saputo trasmettere dei valori e una costanza che man mano siamo riuscite a fare nostri e quindi anche questo ci ha aiutato a raggiungere l’obiettivo. Non possiamo dimenticare, inoltre, l’apporto di società, sponsor e tifosi che, ognuno con il proprio ruolo, hanno contribuito alla realizzazione di questo sogno».

Cosa significa essere il capitano di questa squadra che è riuscita a conquistare sia il Campionato che la Coppa Italia?
«Significa orgoglio. Sono molto fiera di questa carica che ho avuto quest’anno soprattutto perché, comunque, la squadra si è rivelata ben predisposta nei miei confronti e ringrazio tutte le compagne per avermi sostenuto».

A diversi giorni ormai dalla conquista del campionato ha realizzato in pieno cosa significa per un piccolo paese come Filottrano aver raggiunto la massima serie?
«Si piano piano stiamo metabolizzando questo successo e ci godiamo tutto quello che ne deriva. Più passa il tempo e più ci rendiamo conto di aver fatto qualcosa di grande».

Secondo lei cosa avete avuto di più delle vostre avversarie?
«Abbiamo avuto la capacità di portare a casa delle partite durante la stagione e di ottenere dei risultati in alcuni campi in cui era difficile e non scontato vincere. Io penso che questa costanza che abbiamo avuto durante tutto l’anno poi ci ha aiutato, ci ha permesso di avere quei punti di scarto e di differenza che in un momento difficile come il finale ha consentito di mantenere comunque il primo posto».

Qual è stato l’apporto di mister Bellano?
«E’ riuscito a gestire una squadra mediamente molto giovane. Poi ha avuto il merito di trasmetterci un approccio al lavoro e mentale basato sull’assoluta concentrazione e sulla consapevolezza dei nostri mezzi. Quindi tanto di questa impresa è merito suo».

Quando avete capito che forse questo era l’anno buono per tentare il salto di categoria?
«Direi che abbiamo cominciato a credere nel successo di settimana in settimana man mano che conquistavamo vittorie. Siamo state imbattute per molti mesi e quindi più passava il tempo più ci rendevamo  conto che stavamo facendo qualcosa di unico».

In campo eravate una macchina perfetta ma quali sono i rapporti con le compagne fuori dal rettangolo di gioco?
«Andiamo d’accordo, ovviamente poi fuori ci sono amicizie più o meno strette come è normale che sia. Sono due cose differenti e penso che l’importante sia avere l’obiettivo comune nel momento in cui si entra in palestra poi dopo fuori se si creano amicizie è ancora più bello».

Dopo le sconfitte contro Trento e Pesaro avete perso un po’ di concentrazione o è stato il propellente per cogliere la vittoria decisiva di Caserta?
«Siamo arrivate a Caserta sapendo che era l’ultima possibilità che avevamo per fare il salto di categoria senza disputare i play-off. Questa cosa ci ha caricato  e indirzzato ad approcciare il match in un modo che portava solo ad un risultato: la vittoria».

Infine un auspicio per il futuro
«Mi auguro che quanto fatto di buono quest’anno riusciamo a manenerlo e, se possibile, ripeterlo anche in massima serie».