«A passare con la Cicli mi hanno convinto l’ambizione del presidente Consolani e del vice Gaudenzi oltre all’entusiasmo di Andrea Leo, responsabile marketing della Giant, e dello sponsor Rosti. Il problema della distanza viene compensato dal livello della squadra, il meglio che si possa trovare a livello amatoriale. Mi piace il numero ristretto di corridori che possono competere per traguardi importanti e la passione dei dirigenti».
E gli obiettivi sono chiari in vista dell’annata sportiva: «Migliorare i risultati dello scorso anno e mettermi al servizio dei compagni. Sono un passista scalatore e con le mie caratteristiche potrei portare Cecchini e Cini ai piedi della salita oppure Pozzetto alla volata vincente. La nostra forza dovrà essere l’unità d’intenti».
Una passione che parte da lontano e che rende Dracone un elemento di sicuro affidamento nel ciclismo amatoriale: «Nel 2016, dopo l’ennesimo infortunio in moto, mi è scoccata la scintilla. Ho deciso di indirizzarmi dalla Mountain Bike al ciclismo e ho voluto provare a gareggiare in qualche competizione. Nel Gravel ho conquistato il successo alla Gravel Roc D’Azur. L’anno successivo sono approdato al Team Scott Granfondo e alla mia prima partecipazione ho vinto la Coppa Piemonte, il più importante circuito di granfondo nazionale. La scorsa stagione mi sono ripetuto in Coppa Piemonte e ho centrato altri tre successi in gare contro il tempo e quattro terzi posti alle Granfondo Fausto Coppi, La MontBlanc e Casteggio oltre alla prova a cronometro che precede la Granfondo Charly Gaul e il settimo posto al mondiale a Varese».