Lo sport dilettantistico di alto livello è ufficialmente a rischio. E a dirlo non sono i dirigenti sportivi o gli addetti ai lavori ma il n.1 della pallavolo maschile, il Presidente della Lega Volley Massimo Righi.
Intervistato su SkySport, il massimo dirigente del volley maschile e riferimento per l’intero movimento, ha abbandonato la tradizione sportività e criticato aspramente il Governo dopo la mancata approvazione dell’emendamento al Decreto Rilancio che avrebbe introdotto il credito d’imposta alle sponsorizzazioni sportive rendendo più proficua per le aziende destinare parte degli utili a sostenere le attività dilettantistiche.
Sul piatto c’era l’opportunità di far sì che tutte le discipline sportive beneficiassero di una fondamentale carta da giocare nei confronti degli sponsor vecchi e nuovi che avrebbe dato una indispensabile boccata d’ossigeno all’intero movimento di base ma anche di vertice.
Invece Righi ha tuonato affondando decisamente: «Questo governo ha dimenticato totalmente l’alto livello dilettantistico, facendo solo interventi populisti e non strutturali. Avevamo avuto tantissime rassicurazioni dai capigruppo della maggioranza e dell’opposizione e dai membri della Commissione Bilancio, tutte promesse disattese e non mantenute» – sono le parole del Presidente della Lega Volley. “Siamo sconcertati e scossi per questa situazione – aggiunge Righi – rischiamo di perdere un terzo delle società sportive, non solo pallavolistiche, e speriamo che il governo riprenda coscienza di questo problema gravissimo. Anche perché, se le società chiudono, lo Stato perde un indotto clamoroso e ci sono ripercussioni anche sulla salute dei cittadini. Non è un problema di pagare i giocatori, ma di mantenere un sistema sportivo che in questo momento è stato completamente abbandonato. Si sta profilando la distribuzione di 2000 euro a società, ma anche questo non è un intervento strutturale».
In vista poi dei Giochi Olimpici di Tokyo del prossimo luglio 2021 il n.1 della Lega Volley ha chiarito che “se dovessimo vincere delle medaglie alle Olimpiadi, spero che questi signori non si presentino a festeggiare con noi, perché per noi non hanno fatto veramente nulla».
A nulla sono serviti i molti appelli giunti dalle società e dagli sportivi perché la riduzione dei costi fissi e il credito d’imposta sulle sponsorizzazioni, erano proprio le misure sulle quali tutti convergevano come indispensabili per dare ossigeno allo sport. Occasione persa.