ANCONA- Ieri, martedì 23 febbraio, sarebbe dovuta essere la prima tappa “effettiva” per la ripartenza dell’Eccellenza con la pronuncia del Coni a certificare la rilevanza nazionale della categoria, condizione necessaria alla ripresa immediata degli allenamenti.
Così non è stato in quanto, nè nella Giunta Coni della mattina nè nel Consiglio Coni del pomeriggio, l’argomento Eccellenza è stato trattato. I dubbi delle prime ore del mattino che erano emersi consultando l’ordine del giorno sono stati confermati intorno alle 12 quando è stato pubblicato il comunicato di fine Giunta senza alcun rimando all’Eccellenza maschile, all’Eccellenza femminile, alla Serie C1 maschile di calcio a 5 e alla Serie C femminile di calcio a 5. Tutte categorie apicali per cui, il 5 febbraio, la Lega nazionale dilettanti si era esposta attraverso comunicato per avviare l’iter della ripartenza.
La motivazione fornita dal Coni, attraverso i propri responsabili della comunicazione, risiede nella mancata richiesta da parte della Federazione Italiana Giuoco Calcio (che lunedì ha svolto le elezioni per il rinnovo delle cariche riconfermando come presidente Gabriele Gravina per il quadriennio 2021-2024) di riconoscimento “di categoria nazionale” che, secondo quanto paventato, doveva essere inoltrata già dal 7 febbraio a seguito dell’iniziativa della Lnd. Una mancanza che ha avuto del clamoroso e che ha spinto la stessa Lega Nazionale Dilettanti capitanata dal presidente Cosimo Sibilia a richiedere un sollecito formale alla Federazione. Una storia i cui contorni andranno ancora definiti.
Il tempo, intanto, inizia a scorrere inesorabilmente. Gli step per la ripresa erano abbastanza chiari: dopo l’ok del Coni per riprendere subito gli allenamenti la palla sarebbe passata alla Figc per la stesura del protocollo sanitario (con relative risorse da destinare ai club), la decisione sul blocco delle retrocessioni e sulla possibilità di rinunciare al campionato in presenza di particolari problemi economici senza perdere la categoria, nonchè sulla proroga del mercato di riparazione fino al 31 marzo. Solo successivamente si sarebbero espressi i Comitati regionali in materia di format e modalità del torneo. Adesso tutto slitta in avanti, rendendo ancor più difficile il percorso. Il prossimo consiglio federale è in programma per i primi giorni di marzo e sarà chiamato, intanto, ad inviare la famosa richiesta di rilevanza nazionale di cui si diceva inizialmente al Coni. In sostanza, c’è un ritardo di oltre venti giorni da colmare se si vuole ancora sperare di tornare in campo.