FERMO- Dopo la brutta tegola che ha visto protagonista l’attaccante gialloblù Kingsley Boateng, infortunatosi al tendine d’achille, la società si è messa già al lavoro per individuare il suo sostituto, in attesa del rientro, previsto non prima di 6 mesi. La punta canarina è stata operata nella giornata del 27 luglio a Roma presso la clinica “Villa Stuart”. La società stessa ha comunicato il buon esito dell’intervento, pronta a riabbracciarlo nuovamente, vista l’importanza del giocatore, ormai insostituibile punto di riferimento della Fermana.
Nonostante l’acquisto del bomber Marchi, che dovrà essere davvero l’uomo in più di questa Fermana, e la conferma del preziosissimo Luca Cognigni, è indispensabile trovare ora sul mercato un altro giocatore in fase offensiva, che abbia le stesse caratteristiche di Boateng. La società, già vigile sul mercato per completare comunque la rosa a disposizione di mister Domizzi, saprà certamente trovare il sostituto adatto.
Arrivati intanto i saluti di Ilario Iotti, che dopo ben 5 stagioni con la Fermana, intervallate da un’annata al Monticelli ed oltre 100 presenze in maglia canarina, saluta il sodalizio gialloblù per approdare alla Pro Vercelli. Queste le parole dell’ormai ex centrocampista gialloblù: «È dura pensare di andare via da quella che era ormai a tutti gli effetti una famiglia ma anche, posso dire, qualcosa di più, casa mia. Difficile pensare di non dover venire più a Fermo, senza dubbio. È però una scelta giusta personalmente parlando, posso provare a misurarmi in un nuovo ambiente, con stimoli nuovi, un nuovo gruppo e un contesto che andrò a conoscere. È un’occasione che in questo momento andava senza dubbio presa. Sono state quattro stagioni ma almeno otto per tutto quello che abbiamo vissuto».
Iotti prosegue poi ricordando i momenti più belli, ma anche quelli più difficili, come i numerosi infortuni che lo hanno tormentato: «La prima cosa che mi viene in mente è il gol alla Samb nel derby, sotto la Duomo e poi quello a Santarcangelo. Da lì arriva il primo infortunio con 11 mesi di sofferenza. Tutti i rientri dagli infortuni sono stati splendidi: il primo dopo il crociato giocai novanta minuti da titolare. Poi ricordo il ko a Teramo e il ritorno in campo l’anno dopo nella prima trasferta a Piacenza con vittoria di misura grazie al gol di Cognigni. L’ultimo infortunio quando vincemmo una gara spettacolare a Padova, subito dopo l’operazione e il lockdown. Un percorso incredibile che ho chiuso segnando a Legnago proprio in quella che è stata l’ultima partita con la maglia della Fermana. Resta tutto, l’anima di un gruppo incredibile con tantissimi interpreti cambiati ma sempre con la stessa forza. Valori umani e rapporti personali incredibili. Non potrò mai vedere Fermo e la Fermana come avversari, sarebbe assolutamente impossibile per me. Sono arrivato qui la prima volta che ero un ragazzino, giovane e spensierato: vado via da uomo con una famiglia, dei figli e pronto per una nuova avventura. Più che un saluto devo dire tanti grazie. Ai miei compagni di squadra, a tutti coloro che sono entrati in quello spogliatoio per quello che abbiamo vissuto insieme. Un grazie alla società Fermana, dal patron al presidente, passando al direttore Conti fino a tutti i dirigenti e alla squadra invisibile che lavora sempre al massimo. E poi un saluto e un grazie al pubblico gialloblù che con noi ha vissuto grandi emozioni i derby, le vittorie ma anche i momenti difficili».