ANCONA – Era già parzialmente tornato in campo con la sfida di Coppa della Divisione di futsal con l’Acqua&Sapone. Il ritorno definitivo, però, c’è stato solo sabato scorso contro la Vis Gubbio, quando Mariano Pego ha contribuito attivamente al successo del Cus Ancona. Con un gol realizzato e tanta sostanza il pivot argentino è pronto dare un’ulteriore spinta ai dorici nell’insidiosa trasferta di sabato prossimo a Grosseto, tana dell’Atlante, per un’altra tappa importante all’inseguimento di un sogno chiamato Serie A2.
«Qualche minuto l’avevo giocato contro l’Acqua e Sapone in coppa di Divisione ma il vero e proprio banco di prova è stata la partita contro il Gubbio, dove peraltro sono riuscito anche a segnare un gol» dice il Gaucho. «Purtroppo ad inizio stagione ho avuto un problema a un piede, sono dovuto rimanere fermo per quasi due mesi. Non è semplice stare a vedere gli altri che giocano quando tu sei costretto a guardare la partita dalla tribuna. Quello che ora conta è aver superato questo periodo. Fisicamente sto bene, la squadra ha trovato il giusto passo, siamo reduci da quattro vittorie consecutive ma non dobbiamo cedere a facili entusiasmi. Grosseto sarà una trasferta particolarmente difficile in un campo ostico ma a questo punto della stagione non possiamo di certo fermarci».
Quest’estate il Cus Ancona, dopo l’inizio della preparazione, ha dovuto blindarlo dall’assalto del Lecco intenzionato più che mai a fargli indossare la propria casacca.
«Sapevo benissimo le qualità organizzative del club e quanto ci tengono a fare bene in questo campionato di serie B. Sono venuto al Cus Ancona con il chiaro intento di arrivare in serie A2» afferma Mariano Pego. «Non sarà semplice ma questa squadra, grazie anche al lavoro portato avanti dallo staff tecnico, ha tutte le carte in regola per recitare un campionato ad alti livelli. La cosa più importante è affrontare un avversario alla volta cercando di rimanere concentrati senza guardare la classifica o quello che fanno gli altri. Noi dobbiamo scendere in campo cercando sempre la vittoria, poi i conti si fanno alla fine».