ANCONA – Dopo essere stato ieri sera a Senigallia per ritirare il premio “Renato Cesarini”, questa mattina, 2 settembre, il presidente dalla Figc (Federazione italiana Giuoco Calcio) Francesco Gravina, ha fatto tappa ad Ancona nella sede del Comitato regionale Marche. Una chiacchierata a tutto tondo anche sulla situazione delle squadre marchigiane. Partendo dal ritorno tra i Professionisti della squadra del capoluogo. «L’Ancona – Matelica ha iniziato un percorso che porta la mia firma – ha detto Gravina -. Ho benedetto e condiviso questo progetto. Quando ci sono imprenditori credibili con capacità trainante, si può superare la burocrazia. Sono contento di aver dato un senso di continuità e un’opportunità alla città di Ancona».
Poi l’obiettivo si è spostato a San Benedetto. «Ho parlato con il sindaco Piunti, ribadendo un concetto chiaro, ovvero quello di avere a cuore le sorti del calcio in Italia e la Sambenedettese deve essere veicolo di credibilità. Non applicheremo l’articolo 52 (il titolo sportivo è il riconoscimento da parte della Figc delle condizioni tecniche sportive che consentono, concorrendo gli altri requisiti previsti dalle norme federali, la partecipazione di una società ad determinato campionato, ndr), per favorire operazioni che dopo uno o due anni falliscono». Per partecipare alla Serie D ci sono ancora possibilità, ma le prerogative, stando ai regolamenti, devono essere diverse.
L’Ascoli calcio e Roberto Mancini
Le novità non sono finite, perché in Serie B l’Ascoli, ha inserito nel club soci americani. «Significa che all’estero abbiamo appeal – ha proseguito Gravina -. Mi dispiace che ci sia emarginazione per gli imprenditori italiani, la cosa mi preoccupa per la crisi che sta colpendo il nostro Paese». Infine, un commento su Roberto Mancini. «Non spetta a me giudicare l’allenatore della nostra Nazionale, è chiaro che quello che è accaduto questa estate è uno spot per il nostro calcio. Tutto il gruppo, anche quello dirigenziale è stato straordinario. Il successo è di tutti quelli che hanno contribuito a portare a casa una Coppa che mancava da anni».