FABRIANO – Da circa quindici anni, quello di Antonio Gravante è un nome di tutto rispetto nel panorama atletico del fondo e del mezzofondo marchigiano e non solo, capace di brillare in distanze che spaziano dai 3.000 metri fino addirittura ai 42 chilometri della maratona. Siciliano di origine, ma ormai fabrianese a tutti gli effetti vivendo in città da vent’anni, Gravante è dunque uno degli atleti più completi in circolazione dalle nostre parti. Per lui parlano i numerosi successi ottenuti in pista, i sei titoli italiani conquistati tra pista e strada, gli innumerevoli piazzamenti, l’infinità di gare vinte su strada tra Marche, Umbria e Romagna. Lo stadio di Fabriano è la sua casa e lì è facile incontrarlo quasi ogni pomeriggio ad allenarsi insieme ad altri validi colleghi cittadini come Giorgio Tiberi, Gianmarco Cecchini e Diego Ferretti. Siamo andati a conoscerlo meglio.
Nato a Catania il 21 settembre 1976, Antonio Gravante sente il richiamo della corsa a 11 anni – come avvenuto per tantissimi altri ragazzi – in occasione dei Giochi della Gioventù. Una scintilla scattata improvvisamente.
«Mettiamoci anche che in quel periodo era in auge il mio conterraneo Totò Antibo (due volte campione europeo su 5.000 e 10.000 metri e vice-campione olimpico dei 10.000 metri a Seul 1988, nda), per cui era forte lo spirito di emulazione tra noi ragazzi che ci avvicinavamo all’atletica – ricorda Antonio. – Così entrai a far parte della società Monti Rossi Nicolosi, con la quale mi misi in luce tra gli Allievi correndo in 8’ 55” i 3.000 e in 4’ 07” i 1.500. Tempi di tutto rispetto per la categoria».
Nel 1993, però, in seguito ad un incidente in motorino, è costretto a fermarsi e per alcuni anni abbandona l’attività. La passione riesplode nel 1997 quando, trasferitosi a Fabriano con la famiglia, ritrova le giuste motivazioni per ricominciare a correre. «Perché chi la corsa ce l’ha nel Dna, difficilmente se la dimentica», dice Antonio. E’ il 1999 quando viene tesserato dall’Atletica Fabriano. Michele Salari Peccica, un fulmine in quel periodo, è un valido punto di riferimento e il compagno giusto per ritrovare i ritmi perduti. All’inizio molta pista, poi un po’ di tutto: cross, gare su strada, mezza maratona…
«Nel periodo trascorso all’Atletica Fabriano, fino al 2004, sono ritornano in forma e ho preso piena coscienza delle mie possibilità», racconta Antonio. Seguono due anni con il Mezzofondo Recanati e due con il Cus Camerino con l’arrivo dei primi piazzamenti di prestigio a livello nazionale.
Ma la sua fase migliore di carriera è certamente nel biennio 2011-2012 con l’Atletica Potenza Picena, durante i quali conquista cinque titoli italiani Master M35 (cioè 35-39 anni).
«In pista ho ottenuto grandi soddisfazioni sui 3.000 e sui 5.000 metri – racconta – su strada, inoltre, ho allungato le distanze, trovando nella 10 chilometri e nella mezza maratona quelle più congeniali».
Nel 2011 a Cremona, ad esempio, è 18° assoluto in Italia al campionato di mezza maratona con tanto di “personale” in carriera (1h 06’ 57”) e poche settimane dopo firma anche il “personale” sui mitici 42 chilometri e 195 metri della maratona, nientemeno che a New York, tagliando il traguardo di Central Park in 2h 29’ 11”, che per intenderci significa 44° posto assoluto su… 50 mila partecipanti!
Con il recente passaggio nella categoria d’età Master M40 (40-44 anni), avvenuto nel 2016, i successi di Gravante sono ovviamente proseguiti, senza cali di rendimento. Basti pensare che nell’arco dei dodici mesi da poco trascorsi ha vinto a febbraio il Campionato Italiano sui 3.000 metri indoor ad Ancona nella categoria M40 (40-44 anni) correndo in 8’ 48” 29, ha ottenuto l’argento a marzo al Campionato Europeo sui 3.000 metri indoor sempre ad Ancona, ha fatto registrare la seconda miglior prestazione italiana M40 sui 5.000 in pista e al Campionato Italiano di mezza maratona svoltosi a Fucecchio si è classificato 3° nella categoria M40 con il tempo di 1h 07’ 36” («meglio di me hanno fatto soltanto l’olimpionico Pertile e un altro eccellente atleta come Ricatti», puntualizza Antonio, facendo intendere che arrivare al bronzo è stata comunque un’impresa); infine, per concludere nel migliore dei modi il 2016, il 27 novembre si è classificato 20° assoluto (8° tra gli italiani) alla maratona di Firenze in 2h 32’ 38” facendo da “lepre” alla campionessa dell’Esercito Fatna Maraoui (giunta seconda tra le donne in 2h 30’ 50”).
«Ci tengo a dire che non sono mai stato professionista, come principale attività ho sempre fatto l’operaio – puntualizza Antonio – Pertanto, i risultati che riesco ad ottenere sono il frutto degli allenamenti della sera dopo il lavoro, sette giorni su sette, a volte da solo e con qualsiasi condizione atmosferica, anche se negli ultimi anni mi concedo qualche giorno di riposo in più. La corsa, del resto, è fatica. Ma anche emozione. Sono innamorato di questo sport, che è parte integrante della mia vita. Ho avuto la fortuna di gareggiare e talvolta allenarmi anche con grandi campioni come Caimmi, Curzi, Di Lello, Baldini, Tergat e Bekele, sono state davvero delle belle esperienze. Devo dire che questo sport mi ha regalato e continua a regalarmi grandi soddisfazioni».
Siamo all’inizio del nuovo anno ed è quindi d’obbligo una domanda sui programmi futuri. «Continuare a divertirmi, senza troppo stress – risponde Antonio, che nel frattempo è ritornato all’Atletica Fabriano – Magari concentrandomi sulle gare podistiche locali. Anche perché a breve arriverà il mio secondogenito, quindi molto tempo dovrò dedicarlo a lui». Dopo Sofia che ha quattro anni, infatti, la compagna Denisa è in dolce attesa di un maschietto.
E a proposito di gioventù, che messaggio darebbe alle nuove leve, uno che di chilometri ne ha macinati a decine di migliaia? «La corsa, ripeto, è fatta di emozioni: per una vittoria, per un personale… Ma anche le batoste vanno a far parte di un bagaglio di vita che fa crescere. La corsa è sofferenza, perché gli allenamenti sono duri, capitano infortuni, si cade e ci si rialza. E’ uno sport di sacrificio, che insegna tanto sia a livello di vita che di sopportazione mentale e fisica», conclude Gravante.
LE VITTORIE E I “PERSONALI” DI ANTONIO GRAVANTE
Nella bacheca di Antonio Gravante ci sono sei titoli italiani Master vinti tra pista e strada: due nei 3.000 metri M35 indoor (2011 e 2012), uno nei 3.000 metri M40 indoor (2016), uno nei 5.000 M35 indoor (2011) e due nei 10 km su strada (2011 e 2012). I suoi “personali” in carriera sono: 4’ 00” 24 nei 1.500 metri in pista (Camerino, 2006); 8’ 34” 36 nei 3.000 metri in pista (Ascoli Piceno, 2011); 8’ 35” 67 nei 3.000 metri indoor (Ancona, 2009); 9’ 41” 80 nei 3.000 siepi (Fabriano, 2006); 14’ 50” 35 nei 5.000 metri in pista (San Marino, 2006); 30’ 38” 61 nei 10.000 metri in pista (Terni, 2012); 31’ 24” nei 10 km su strada (Molfetta, 2013); 1h 06’ 57” nella mezza maratona (Cremona, 2011); 2h 29’ 11” nella maratona (New York, 2011).